20 giugno: san Metodio

Metodio nacque in Licia, nell’Asia Minore, intorno al III secolo d.C. e divenne vescovo di Olimpo e di Filippi. Morì martire nelle ultime persecuzioni romane, forse sotto Diocleziano, attorno all’anno 311. Metodio aveva una cultura filosofica molto ampia, e fu infatti un importante teologo e uno scrittore assai prolifico. Ha un posto importante nella storia della letteratura teologica, in quanto nelle sue opere combatté con successo varie tesi eretiche di Origene. In particolare, attaccò la dottrina origenista secondo la quale il corpo degli uomini, al momento della resurrezione, non sarà lo stesso che essi avevano in vita, e avversò anche l’altra dottrina (di stampo platonico) che affermava la preesistenza dell’anima alla nascita fisica. Tuttavia, è certo che Metodio avesse un grande rispetto per Origene, e riconosceva il suo grande contributo alla teologia della Chiesa. Come Origene, anche Metodio venne notevolmente influenzato dalla filosofia di Platone, e diede grande importanza all’interpretazione allegorica della Scrittura. Delle sue opere ci è pervenuto il dialogo Il simposio delle dieci vergini, a imitazione del Simposio di Platone, e (in traduzione slava) i trattati Sul libero arbitrio e Aglaofonte o Sulla resurrezione, in cui controbatteva le concezioni cosmologiche e antropologiche di Origene. È andata perduta invece la confutazione del libro di Porfirio Contro i cristiani, che si sarebbe chiamata, appunto, Contro Porfirio, insieme ad alcune opere esegetiche. Comunque, la maggior parte delle sue opere pervenuteci si trova in uno stato frammentario.