CALCIO LEGA PRO PLAYOFF – Frosinone-Lecce 3-1 nel commento di Gennaro Memoli
Luca Paganini, Alessandro Frara e Alessio Viola. Il nuovo che avanza e si conferma, il capitano di tante battaglie che già aveva vestito in serie B la casacca del Frosinone e la voglia di essere comunque protagonista anche partendo dalla panchina griffano il ritorno del Frosinone nei cadetti. Per la seconda stagione consecutiva il Lecce mastica amaro in un epilogo in cui alla legittima festa della tifoseria gialloblù che si protrarrà per tutta la notte fanno da contraltare scene poco piacevoli e colonne di fumo nero all’ esterno dello stadio, impietosamente immortalate dalle telecamere di Raisport.
Rimanendo a quanto si è visto sul terreno di gioco, non ci sono dubbi sul fatto che sia stata premiata la squadra più meritevole. Il Lecce ha giocato meglio nel primo tempo quando dopo aver segnato per primo con Beretta avrebbe potuto pure raddoppiare, ma le speranze salentine si sono infrante sul palo centrato dallo stesso Beretta. La sorte ha dato a Lerda un altro segnale avverso nel momento in cui l’uomo più atteso, Fabrizio Miccoli, ha dovuto lasciare il campo vittima di un infortunio. E quando nel recupero della prima frazione di gioco Luca Paganini ha pareggiato, è apparso evidente che prima o poi il Frosinone avrebbe completato l’opera.
Nella ripresa il Lecce ha badato solo a controllare la pressione dei canarini, fattasi più assidua dopo l’ingresso in campo di Soddimo, che ha confezionato due assist per Curiale e Carlini malamente sprecati. Si va ai supplementari e al 7′ del primo tempo c’è la svolta decisiva rappresentata dall’espulsione di Beretta, rimasto unico riferimento offensivo del Lecce. La pressione dei canarini, incitati a gran voce dalla Curva Nord, diventa un assedio, il Lecce punta tutto sui calci di rigore ma dopo un’altra opportunità mancata da Viola, sugli sviluppi di un corner capitan Frara trova il varco per battere Caglioni.
La gara finisce qui e l’espulsione di Diniz e il terzo gol di Viola valgono solo per gli archivi. Ovaciòn y mùsica per il Frosinone. Roberto Stellone è stato di parola, quando dopo Perugia aveva dichiarato che la sua squadra si sarebbe riappropriata di quanto lasciato in terra umbra. Il tecnico canarino ha gestito l’appendice dei play off alla grande e siamo certi che per la sua formazione come tecnico questo periodo gli sia stato più utile di quanto non lo siano stati il corso di Coverciano e le precedenti esperienze. Chapeau a lui e al presidente Stirpe, che ha sempre creduto nel suo allenatore!