FROSINONE – Sanità, Ugl: Zingaretti e Mastrobuono responsabili della fine del Servizio Sanitario Provinciale

È arrivata la fine del Servizio Sanitario Provinciale, Zingaretti e  Mastrobuono gli artefici.
Un  quadro sempre più chiaro, una strategia antica, che sciaguratamente prende sempre più corpo sul territorio ciociaro con la temuta eutanasia finale.
Cosa ce lo fa pensare?

  1. blocco del turn over e, diniego alle proroghe anche per situazioni di rischio chiusura di servizi essenziali;
  2. assenza di deroghe per l’espletamento di concorsi per primari e/o direttori di Strutture Complesse;
  3. noncuranza da parte dello staff dirigenziale aziendale sulle problematiche ospedaliere a fronte delle replicate disattivazioni e/o accorpamenti di reparti;
  4. sbarramento dei conferimenti degli incarichi in favore dei cosiddetti “referenti” contrattualmente non  rispondente  ad alcuno istituto contrattuale, ma che potrebbe domani favorire l’accorpamento ad altra struttura del Lazio con la presenza di Primario già esistente;
  5. spiccato interesse sulla neonata “Casa della Salute”;
  6. attivazione a breve dell’hospice oncologico nella struttura sanitaria di Isola del Liri,  che tradotto in Italiano sta per “OSPIZIO” complesso sicuramente utile, ma che non sostituisce l’attività di ospedalizzazione  per acuti;
  7. protocollo di accordo tra Asl e Caritas “salute senza esclusione” cure sanitarie per tutti come se già non fosse così.

Evitando di ripeterci sulle rimozione dagli incarichi (Anticorruzione – OIV (organismo Indipendente della valutazione etc….) si aggiungono notizie che, se confermate proverebbero le nostre preoccupazioni: collegamento on line tra strutture ospedaliere romane e U.O. (unità Operative) diagnostiche di Frosinone, le cui immagine confluirebbero in contemporanea nelle strutture romane per la diagnosi e cure; indugio della USL per l’assunzione di n°2 medici, nonostante la somma di 50.000,00 euro erogata dall’associazione “Don Francesco” al fine di scongiurare la chiusura dell’U.O. di Ematologia.
Dunque, tutti presupposti che lasciano  presagire la fine di un servizio essenziale garantito dalla Costituzione Italiana e che il Governo Regionale intende smembrare a favore di altre Asl. A breve il pensionamento del Direttore della U.O. di geriatria di Cassino e possibile spostamento della geriatria alla struttura privata convenzionata San Raffaele di Cassino: una situazione a confine tra riabilitazione ed RSA.
La UGL Sanità  IERI appariva visionaria quando immaginava e proponeva il decongestionamento delle strutture romane con lo spostamento anche dell’eccellenza nelle province, sognando una sanità degna di questo nome, OGGI spera di sbagliare nel presupporre la fine del servizio sanitario provinciale.