REGIONE – Santori: Furti di rame in costante aumento lungo le tratte ferroviarie
“Dopo aver denunciato, numeri alla mano, le gravose esternalità che aziende pubbliche e contribuenti sono costretti a subire per il costante furto di rame e ferro cui sono soggetti gli impianti di illuminazione di Acea e Anas, non possiamo non evidenziare come anche i numeri di Ferrovie dello Stato svelino una situazione inaccettabile e al limite dell’assurdo”, così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, nel commentare i numeri resi noti da FS sui furti subiti lungo le tratte ferroviarie regionali laziali.
“La questione dei furti lungo le tratte ferroviarie non crea solo un problema economico, ma anche di disagi alla cittadinanza, in particolare agli utenti, in buona parte pendolari, del servizio di trasporto pubblico. Di certo i gravi ritardi che subiscono i pendolari non dipendono da questi fatti che comunque incidono sui gravi disservizi già esistenti. Si tratta quindi di un fenomeno che non si riduce solo al già gravissimo danno subito, ma anche alle problematiche di serenità e vivibilità di tanti concittadini utenti del trasporto regionale su ferro. In particolare, le anomalie che si sono registrare in termini di ritardi e rallentamenti riguardano i 24 furti di rame registrati nel bimestre gennaio-febbraio di quest’anno, che hanno visto il coinvolgimento di 355 treni e un ritardo complessivo stimato in 73 ore. A questi si aggiungono i tentativi di furto, che hanno riguardato 124 treni con un monte ore di ritardo pari a 38. In tutto si tratta di 7.257 Kg di rame asportati per un danno presunto di più di 115mila euro. Gli ultimi furti hanno riguardato la FL3 Roma-Viterbo e la FL1 Orte – Roma – Fiumicino Aereoporto, cui si aggiunge il traffico rallentato tra Cesano e La Storta tra le 5 e le 8 e tra Capena e Settebagni tra le 20 e le 23,30. E’ un problema che la Regione Lazio dovrebbe mettere all’ordine del giorno al più presto con un consiglio straordinario sui trasporti che stiamo chiedendo da mesi anche per le gravissime carenze relative al rispetto del contratto di servizio tra Regione Lazio e Trenitalia “, conclude Santori.