SORA – Ospedale, dopo le rassicurazioni politiche i fatti: la richiesta è del 5 Stelle

Le elezioni europee sono ormai archiviate, appartengono al passato, ma poco prima di esse si è assistito alla solita sfilata dei vari politici di turno, tutti pronti a dare rassicurazioni o indignarsi per le sorti dell’ospedale di Sora. Purtroppo le elezioni si sono svolte, i voti sono stati dati, ma dai vari partecipanti alla sfilata nessuna o pochissime notizie. Le solite promesse da marinaio alle quali seguiranno le lacrime da coccodrillo?
Intanto il tempo passa e le decisioni devono essere prese. Il Direttore Generale del’A.S.L., nonostante le rassicurazioni, continua con la sua azione ad incidere negativamente sulle sorti dell’ospedale. Tuttavia, la chiusura di reparti ospedalieri o di interi ospedali non riguarda solo la regione Lazio, ma colpisce tutte le regioni anche quelle con i cosiddetti “conti in ordine”. Sembra palesarsi un futuro con una sanità pubblica ridotta ai minimi termini in favore di quella privata; tutti gli indizi portano  verso questa amara constatazione, quindi se avrete i soldi per curarvi bene altrimenti…
Per quanto concerne il “Ss. Trinità” le più fosche previsioni sembrano avverarsi, si toglie un pezzo oggi, un altro domani e alla fine non resterà niente. Nel loro piccolo, gli attivisti del meetup continuano ad esercitare tutte le azioni possibili a difesa dell’ospedale in stretto contatto con i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle. È stata presentata un’interrogazione al Consiglio Regionale, ma purtroppo questo non si riunisce dal mese di aprile! È stata preparata un’interrogazione parlamentare, che presto verrà presentata, nella speranza che abbia una sorte migliore. Nel frattempo, gli attivisti lottano e continueranno a lottare per un ospedale che soddisfa il fabbisogno di oltre 120.000 persone, con operatori sanitari di numero limitato, ma che con grande sacrificio e professionalità riescono ancora a garantire prestazioni superiori, in qualità, a quelle di altri nosocomi che vantano un personale numericamente superiore.
La buona volontà degli attivisti non è sufficiente; è necessario che i rappresentanti o i funzionari delle altre forze politiche locali pongano in essere azioni più incisive. Non si tratta di una critica, ma di un’esortazione, affinché vengano usate tutte le forze del territorio per difendere con ostinazione l’ospedale ed il bene comune, se necessario anche in aperto contrasto con le direttive della direzione o della segreteria del partito di appartenenza. È probabile che un tale comportamento significhi sacrificare la propria carriera politica, ebbene scegliete o il bene comune (diritto alla salute) o la carriera, a voi l’ardua scelta!
In regione governa il centrosinistra, prima ancora il centrodestra, ma la direzione delle scelte non è cambiata, la sanità, in particolare in provincia di Frosinone viene penalizzata in favore di Roma. Per quanto riguarda Sora, il “Ss. Trinità” risulta svantaggiato  in favore di altre strutture che sorgono in città che vantano rappresentanti in regione. Coincidenze? Eppure la logica dovrebbe portare a tutelare l’ospedale di Sora, che si trova in una zona di confine e che, idealmente, con quelli di Frosinone e Cassino, copre un terzo della provincia, sia come superficie che come popolazione. Negli ultimi anni, il nostro territorio è stato preso letteralmente a schiaffi, ma continuando così ne riceverà altri! Con l’ospedale sempre più depauperato che fine farà la Scuola per Infermieri?
L’ospedale non garantisce solo la salute, ma posti di lavoro ed in ultima analisi una bella fetta dell’economia locale.
Le istituzioni dei 27 comuni del distretto C, pongano in essere le azioni eclatanti, da qualcuno annunciate, si passi finalmente dalle parole ai fatti! Gli attivisti non si tireranno indietro e faranno la loro parte. In merito a tali azioni, un segnale veramente forte, con sicura risonanza a livello nazionale, e positive conseguenze sul “Ss. Trinità”, sarebbero le dimissioni in massa di tutti i sindaci, assessori e consiglieri dei comuni  del distretto C  per protesta contro il continuo depotenziamento dell’ospedale. Ma questi saranno così audaci?