ARPINO – Cittadinanza onoraria a Dacia Maraini
Sabato 5 luglio il Sindaco di Arpino avv. Renato Rea ha consegnato a Dacia Maraini, celebre esponente della letteratura italiana contemporanea, una pergamena quale attestazione della cittadinanza onoraria della Città di Arpino che le è stata conferita all’unanimità nella seduta di Consiglio Comunale del 30 giugno scorso su proposta del Sen. Massimo Struffi. Tra le motivazioni che hanno portato al conferimento della cittadinanza all’autrice fiesolana ci sono la sua vicinanza alla Città di Arpino dopo il terremoto del 6 aprile 2009 in cui perse la vita la giovane arpinate Giulia Carnevale e i forti legami emotivi che la legano ad Arpino e ai genitori di Giulia, tanto che la scrittrice ha composto un testo teatrale e una poesia dedicata alla studentessa. La stessa poesia è stata incisa in un Libro di Pietra posto in via M. T. Tirone che è stato inaugurato sabato pomeriggio alle 18:30 alla presenza della scrittrice, del Sindaco avv. Renato Rea, degli amministratori comunali, del Senatore Massimo Struffi, dei genitori di Giulia Carnevale e dei volontari della Protezione Civile Ec Arpinum. La stessa Dacia Maraini, dopo la scopritura delle tavole lapidee, ha letto la sua poesia che andrà ad arricchire il patrimonio artistico della Città insieme agli altri Libri di Pietra. La cerimonia si è conclusa in piazza Municipio dove in serata si è tenuto lo spettacolo teatrale ‘Per Giulia’ in ricordo della giovane e di tutti gli studenti che hanno perso la vita a causa del sisma dell’Aquila e a cui si è reso omaggio ricordandone i nomi a inizio spettacolo.
Grande soddisfazione per la manifestazione realizzata è stata espressa dall’Amministrazione Comunale e dal Sindaco avv. Renato Rea che ha dichiarato “Con questa nuova iniziativa andiamo a rilanciare questa manifestazione grazie anche all’idea e al contributo dei genitori di Giulia Carnevale che hanno voluto che si dedicasse un angolo della Città ad una poesia dedicata alla figlia e a tutti i ragazzi che sono rimasti vittime del terremoto dell’Aquila di qualche anno fa”.