FROSINONE – Sanità, Roccatani (Ugl): “Tagli e disservizi aumentano esponenzialmente”

Dopo l’esperienza Suppa predominante d’immobilismo, arriva la Mastrobuono e, come si dice “al peggio non c’è mai fine”: terremoto nella sanità, si accentuano inesorabilmente tagli e riduzione dei servizi.

Infatti, in questi 150 giorni la gestione Mastrobuono ha determinato:

  1. Blocco dei ricoveri ordinari ORL (otorinolaringoiatria) nell’ospedale di Frosinone;
  2. interruzione dei ricoveri ordinari nell’UU.OO.CC. di ortopedia di Cassino, Sora, salvo errori anche ad Alatri;
  3. cessazione dell’U.O. della gastroenterologia di Cassino, ridotta alla sola attività ambulatoriale, i cui pazienti operati vengono appoggiati in altre UU.OO.;
  4. personale ulteriormente ridotto nelle UU.OO.CC. di cardiologia di Sora e Frosinone, con conseguente sofferenza nell’assistenza ai malati;
  5. sospensione dei ricoveri di pediatria a Cassino e conseguente trasferimento delle pazienti gestanti a Frosinone;
  6. massima criticità per la carenza di figure professionali mediche e infermieristiche in tutte le UU.OO.CC. ospedaliere;
  7. ingestibilità dei presidi di pronto soccorso di Frosinone, Sora e Cassino;
  8. sofferenza nell’U.O. di Pediatria e conseguente criticità dell’Ostetricia a Sora;
  9. forte criticità nell’U.O. di ematologia di Frosinone;
  10. U.O. di Urologia di Cassino trasformata in degenza ridotta dal lunedì al venerdì;
  11. incremento dell’acquisto di prestazioni, a nostro avviso, che danneggia la qualità professionale dell’attività medica dell’emergenza.

Tutto quanto sopra esposto, ha fatto registrare una ulteriore riduzione dei posti letto già notevolmente carenti .
È nata però la “casa della Salute” attivata solo parzialmente su cui nutriamo forte perplessità, visto il suo fallimento nelle altre regioni d’Italia dove è stata attivata, eccetto a Pisa dove la “Casa della salute” è ubicata all’interno della struttura universitaria.
È stato promesso al sindaco di Isola del Liri l’apertura di 5 posti letto dell’Hospice, probabilmente impegno difficile da mantenere considerato la carenza delle figure professionali a ciò deputate. Chiediamo alla Mastrobuono se l’hospice nasce da uno studio della domanda, ricordando che da 5 a 15 posti letto il numero di personale non cambia.
Ultima, ma per non meno importante considerazione, la Matrobuono non ha rinnovato i contratti a 19 medici addetti all’emergenza, di cui 2 sono stati reintegrati dal Giudice del lavoro, con aggravio delle spese legali e delle mensilità pregresse non lavorate, essendo stati licenziati ingiustamente, altri 2 medici specialisti in ortopedia, richiamati e rintegrati dalla stessa Mastrobuono di fronte alla indignazione popolare dei sorani e cassinati, che si sono visti interrompere l’attività operatoria.
Bene ha fatto la Mastrobuono a rintegrare in servizio i 2 ortopedici, non capiamo però la discriminante con gli altri 15 medici, anch’essi non rinnovati, sebbene assunti per il mantenimento dei LEA, ivi compreso il medico afferente all’U.O.C. di Ematologia.
La popolazione ciociara, ed anche la UGL Sanità, a questo punto si chiede, è razionale pagare circa 500.000,00 euro annue, ad un management i cui risultati della gestione dei primi 150 giorni sono quelli suddetti ? se questo è il trend cosa resterà della sanità ciociare a fine mandato? È frutto del management con a capo la Mastrobuono, o questi sono solo esecutori delle disposizioni impartite?

Rosa Roccatani segretario prov.le

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