FROSINONE – Stato di agitazione Ater, parla il Commissario Ciotoli

Lo stato di agitazione dei dipendenti Ater promosso dalle sigle sindacali rappresenta, a mio giudizio, la dimostrazione lampante che ancora non si hanno ben chiare le drammatiche condizioni in cui versa l’Azienda e che mi sono trovato ad affrontare. Vorrei ricordare, a tal proposito, che il nostro compito deve essere uno solo: tutelare le fasce svantaggiate della popolazione, offrire concreta assistenza a chi soffre e non può permettersi una casa. Ebbene, questo non potrà essere più possibile se non verrà attivata una revisione generale dei costi da sostenere.
La situazione, perciò, non potrebbe essere più chiara: l’Ater di Frosinone si trova, al momento, nelle condizioni di non poter più fare fronte alle spese correnti. L’obiettivo che ci siamo posti, dunque, è quello di evitare una vera e propria paralisi operativa, che con le sue conseguenza economiche e sociali andrebbe soprattutto a danno delle tante famiglie che soffrono.
Per evitare questa eventualità non siamo certo rimasti con le mani in mano. Tutto ciò che dicono i sindacati in merito al taglio dei costi e allo stop alla dispersione delle risorse, infatti, lo stiamo già facendo: recupero della morosità pregressa, vendita di immobili residenziali e non, razionalizzazione delle spese correnti, drastico taglio delle consulenze esterne rispetto al passato, taglio del trattamento economico del personale dirigenziale, addirittura progettazione di proposte e iniziative di grande livello, che potranno garantirci notevoli finanziamenti. Tutte queste misure porteranno senza dubbio beneficio alle casse dell’Ater, così provate da pagamenti di ogni genere, mutui, vertenze varie, contenziosi più che ventennali, e che nemmeno possono contare su un adeguato flusso in entrata da parte dei fitti (ammesso e non concesso che riuscissimo ad incassarli tutti, non sarebbero comunque sufficienti a coprire il semplice costo del nostro personale).
E dunque? Per continuare la nostra attività è diventato fondamentale considerare, per un periodo di tempo limitato, anche il tema del contratto di solidarietà, per il quale abbiamo avuto precise rassicurazioni sulla sua applicabilità in un ente come l’Ater (i sindacati ne sono stati messi al corrente) e che permetterà all’Azienda di risparmiare e al lavoratore di non perdere nulla in busta paga grazie alle integrazioni.
Efficienza ed efficacia, dicono i sindacati: è proprio l’obiettivo che voglio raggiungere per metterci definitivamente alle spalle questo momento. In un contesto generale in cui migliaia di aziende falliscono ogni giorno e tante famiglie sono senza stipendio da mesi, l’Ater, seppur con difficoltà, ha sempre tenuto fede (e continua a farlo) ai propri doveri nei confronti dei dipendenti, e questo non può essere sottovalutato. Ora, però, si tratta di capire che se l’Azienda deve continuare a giocare il suo imprescindibile ruolo sociale, a favore di chi soffre, bisogna cambiare passo, attivando questo nuovo percorso che, per quanto straordinario, non apporterà alcun trauma all’interno dell’organico dei lavoratori.

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