LATINA – Chiusura della SAPA, il resoconto dell’ assemblea sindacale
Ieri mattina, all’interno della SAPA, si è svolta una assemblea sindacale auto convocata dai lavoratori con all’ordine del giorno lo stato dell’arte circa la vertenza in atto scaturita dalla inaccettabile decisione unilaterale di chiudere il sito produttivo da parte della proprietà.
L’appuntamento, che ha visto la partecipazione dell’intera forza lavoro e delle Segreterie territoriali di Fiom e Uilm (nelle persone di Maronna Tiziano e Caccavello Roberto).
Oggi, quelle madri e padri di famiglia che qualcuno ha tentato e tutt’oggi ancora tenta di far passare per sprovveduti, irresponsabili e pericolosi (tanto da essere stati prima trattati da “ospiti indesiderati”, chiudendogli in faccia il cancello d’ingresso prima ancora della chiusura della procedura di mobilità, e poi minacciati di essere denunciati per violazione di proprietà privata) hanno mostrato una dignità ed un consapevole senso di responsabilità a dir poco sconosciuto alle loro controparti.
Controparti, nello specifico Istituzioni a vario titolo interessate alla vicenda ed Azienda, che, al contrario, hanno preferito esercitare indebite pressioni con il solo fine di far cessare il Presidio agitando miserabili ricatti in merito ad una eventuale indisponibilità aziendale a partecipare ai tavoli istituzionali in programma.
Dall’Assemblea sono emerse con forza alcune priorità che costituiranno il perno della strategia sindacale, le cui modalità circa le forme di lotta che verranno adottate dipenderanno esclusivamente dalla qualità dei risultati che man mano verranno conseguiti,:
- – Visto i tempi estremamente contenuti, soprattutto in relazione alla scadenza temporale della procedura di mobilità aperta dall’azienda prevista per il 21/07 pv., vanno individuate regole comuni al fine di ottimizzare l’organizzazione ed il conseguente funzionamento del Presidio;
- – La convocazione di un Presidio permanente, la cui durata dipenderà solo dalla volontà aziendale di ritirare la procedura di mobilità (e quindi di rinunciare alla chiusura del sito), ha la doppia finalità, oltre che naturalmente di dare ulteriore visibilità alla vertenza, di preservare i beni materiali ed immateriali ad oggi esistenti da atti vandalici e tentativi di “traslochi” più o meno forzosi.
- – I lavoratori, nell’ impegnarsi a stazionare esclusivamente nelle aree aziendali ad essi concesse (mensa, servizi igienici/bagni, ecc..), manifestano la volontà di collaborare con la Vigilanza interna nel monitorare lo stato dei Reparti produttivi;
- – Nel prendere atto della pericolosità delle linee produttive, tutt’ora potenzialmente attive all’interno dei singoli reparti, comunicheremo formalmente all’azienda la esigenza di coinvolgere personale abilitato che, nel presidiare le singole aree, possano eventualmente intervenire con professionalità in caso di potenziale pericolo;
- – Nel rigettare, quale idea di unica soluzione concretamente percorribile, il percorso degli ammortizzatori sociali (che oltre a sancire il licenziamento dei lavoratori ne certificherebbe inevitabilmente la perdita di dignità) riteniamo l’eventuale riassorbimento di 10 – 15 unità una provocazione ed una contestuale contraddizione in termini
- – All’incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, in programma domani alle ore 16, non vi sarà la presenza di una delegazione/presidio dei lavoratori in quanto si preferisce dare continuità alla presenza all’interno del sito. Successivamente all’incontro si terrà una Assemblea informativa all’interno dell’azienda;
- – Le continue strumentalizzazioni aziendali, contestualmente alle minacce di sabotare precorsi di solidarietà/responsabilità sociale e collettiva, nel non intimidire le maestranze, ne fortificano le ragioni stesse della lotta e della rivendicazione per un futuro migliore nel lavoro e nel diritto;
In chiusura dei lavori, a titolo personale e con finalità assolutamente costruttive oltre che di non contrapposizione ideologica/strumentale alle istituzioni, il Segr. Gen. della Fiom di Latina Maronna Tiziano ha annunciato di intraprendere uno sciopero della fame a tempo indefinito.
Ciò a testimonianza di come vogliamo costringere le coscienze a non soprassedere e l’ipocrisia a non prendere il sopravvento, nel convincimento che le istanze dei lavoratori debbano comunque trovare asilo.
Fiom-Cgil di Latina