REGIONE – Spending Review, varata politica di risparmi e tagli: i particolari
Il cammino di rinnovamento della Regione Lazio non si arresta, e nella notte di ieri si è compiuto un nuovo passo verso una regione più efficiente e meno costosa. Al nostro arrivo abbiamo trovato un ente sprecone e sull’orlo del fallimento. Ora, con l’approvazione della spending review, risparmiamo altri 27,5 milioni di euro con il taglio di 100 poltrone nei cda, revisori unici per i consorzi di bonifica, maggior controllo sulle società partecipate e la cancellazione di numerosi enti inutili.
Ma non di soli tagli si vive. Per questo, alla contrazione delle spese, abbiamo legato azioni che incidono sui problemi più sentiti dai cittadini. Meno tasse, con il blocco dell’aumento Irpef, regole certe per l’apprendistato, fondi ai Comuni per la tutela dei territori e minori vincoli per chi vuole investire nella sanità privata.
I DETTAGLI DELLA MANOVRA
Per rilanciare la fiducia nei cittadini si è bloccato l’aumento dell’Irpef per 1,2 milioni di contribuenti, esteso a tutti i cittadini con reddito inferiore ai 26 mila euro.
Grazie al voto di ieri notte, scendono a tre i membri dei collegi sindacali di Asl, Ares 118 e degli Istituti di ricovero, con 42 poltrone in meno e 630 mila euro di compensi risparmiati. Altri tagli riguardano i consorzi di bonifica, l’Agenzia Regionale per lo sviluppo, l’Arsial e gli enti di gestione delle aree naturali protette che avranno un revisore dei conti unico, con un ulteriore taglio di 54 poltrone.
Numerosi sono gli enti poco funzionali o doppioni eliminati: l’Abecol, il Comitato tecnico-scientifico per l’ambiente”, il Consorzio di gestione delle grotte di Pastena e Collepardo. Approvata anche una forte riduzione del 30% nelle spese della Regione per il funzionamenti dei diversi organismi pubblici. Da queste azioni, si prevede un risparmio totale di circa 27,5 milioni di euro.
La legge licenziata provvede anche a riorganizzare l’apprendistato, suddiviso in tre livelli: diploma professionale, contratto di mestiere e alta formazione. Sarà finalmente possibile, per giovani fino a 29 anni, studiare e lavorare contemporaneamente, per acquisire quella esperienza sul campo richiesta dalle aziende.
Anche i migliaia di lavoratori precari avranno finalmente una voce nelle scelte sul lavoro. Potranno infatti essere consultati e incidere sulle politiche regionali grazie all’istituzione della Consulta dei lavoratori atipici e dei liberi professionisti.
Altro passaggio fondamentale della 147 è dedicato alla cura del territorio, con 90 milioni di euro suddivisi in tre anni da destinare ai servizi sociali, alla tutela ambientale, alla manutenzione, alla viabilità e messa in sicurezza del territorio.
A questi interventi si inserisce l’intenzione di liberare energie nella sanità locale, con la possibilità per i privati di investire in nuove strutture senza essere vincolati ai fabbisogni dettati dalla Regione. Restano naturalmente in vigore tutte le altre autorizzazioni, ma sarà possibile aprire luoghi di cura senza i limiti imposti dalla programmazione generale, come ad esempio, il numero dei posti letto per provincia.
Una manovra, dunque, che parte dai tagli dei costi inutili, crea le condizioni per migliorare la vota dei cittadini.
INCOMPRENSIBILE OSTRUZIONISMO DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Peccato che a questo provvedimento ci si sia dovuti arrivare dopo un’ostruzionismo ingiustificato e senza senso del Movimento 5 Stelle, che alla fine è tornato sui suoi passi, consentendo che la democrazia in aula facesse il suo corso. L’invito che rivolgo ai consiglieri del Movimento è quello di concentrarsi maggiormente su quelle che sono le priorità dei cittadini, evitando di cadere in giochi politici che per primi, a parole, dichiarano di rifiutare.
Dichiarazioni di Daniela Bianchi, consigliera regionale del gruppo “Per il Lazio”