REGIONE – Vincolo pareggio bilancio, Agostini (PD): “Consiglio Lazio sia capofila referendum abrogativo”
“I tempi sono maturi per una profonda riflessione su alcune recenti modifiche costituzionali che legano eccessivamente la ripresa italiana a vincoli che nemmeno la più ferrea austerità europea degli ultimi mesi ci ha mai chiesto, ovvero il principio del pareggio di bilancio inserito nell’articolo 81 della costituzione nel 2012.” Lo dichiara in una nota il consigliere regionale del Partito Democratico Riccardo Agostini.
“Inserire nella Costituzione il pareggio di bilancio, infatti – prosegue Agostini – vuol dire limitare eccessivamente le decisioni di spesa del Parlamento e del governo, ma anche delle Regioni e dei Comuni. Per questo ritengo che sia opportuno quanto meno chiedere il parere degli Italiani con un referendum, quello stesso referendum che due anni fa non fu necessario per questa scellerata riforma, in quanto votata in 4 letture dal parlamento ottenendo oltre i 2/3 dei voti favorevoli. Si è trattato senza dubbio del colpo di coda delle tesi neoliberiste che hanno governato le economie mondiali negli ultimi decenni e che ci hanno spinto verso la più grande crisi economica di tutti i tempi. Non a caso il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Lagarde, ha recentemente sottolineato la preoccupazione per la bassa crescita e la disoccupazione, e per impoverimento stagnazione dell’economia e scarsezza di investimenti, tutte conseguenze di politiche austere e restrittive che vanno superate da una nuova fase. Ripensare quella scelta in termini politici oggi è doveroso e l’unica possibilità è la raccolta delle 500.000 firme necessarie per promuovere un referendum costituzionale (ex art. 138 C.) Per questo sostengo i comitati che sono nati in questi giorni in tutta Italia e anche nel Lazio, coadiuvati da illustri costituzionalisti, economisti, e da migliaia di cittadini che si stanno mobilitando per raccogliere le firme necessarie entro la fine dell’estate. Inoltre, visto che il referendum potrebbe essere indetto anche con il pronunciamento di un quinto dei mèmbri di ciascuna Camera o cinque Consigli regionali, chiedo al Consiglio regionale del Lazio, alla maggioranza di centrosinistra alla quale appartengo – ma anche ai consigliere di altri schieramenti, ritenendola un battaglia che va oltre le appartenenze politiche – di proporsi quali capofila di una richiesta di referendum in questo senso da votare e da proporre ad almeno altri quattro consigli regionali. Sarebbe un ottimo segnale di un cambio totale di stagione politica, che produrrebbe i suoi effetti sulla ripresa economica e sul nuovo corso europeo – conclude il consigliere regionale del Partito Democratico – slegando il nostro Paese da un vincolo troppo stretto e non richiesto, e allo stesso tempo garantirebbe il ripristino del principio autonomistico degli enti locali messo in dubbio da questa modifica.”