FROSINONE – Sanità, CGIL sul Documento di Programmazione: Una ghigliottina per i nostri ospedali

Il documento di programmazione sanitaria della Regione Lazio 2013 – 2015 di  fine luglio u.s., demandando l’individuazione analitica del numero di posti letto – suddivisi per struttura ed area assistenziale – all’emanazione del successivo Atto di indirizzo per l’adozione degli atti di autonomia aziendale delle Aziende sanitarie regionali, ha semplicemente e tatticamente preso tempo rispetto al vitale problema del grande deficit di posti letto negli ospedali della nostra provincia.
La reale sorte dell’assistenza sanitaria ciociara e tutte le sue aspettative sono infatti solo in parte legate all’imminente Atto Aziendale della AUSL di Frosinone – decisivo però per capire le reali intenzioni del Direttore Generale Dr.ssa Mastrobuono e del Presidente Zingaretti in merito al rilancio o al definitivo affossamento della Sanità Ciociara – ma soprattutto al sopra richiamato decreto per la ridefinizione della rete ospedaliera pubblica e privata per acuti e post acuti, che in sostanza assegnerà per ogni ospedale un numero definito di posti letto ma che in totale ha riconosciuto a Frosinone solo 922 posti letto, comprensivi come già detto del privato accreditato, per cui avremo appena  1,8 posti letto ogni  mille abitanti: un’indecenza, altro che LEA!!
Al momento sono questi gli aridi ma incontrovertibili numeri, per cui oggi sappiamo senza troppi giri di parole che il giusto e tanto anelato riequilibrio di posti letto,  dopo lo scippo  subito a causa dell’istituzione delle macroaree con la Polverini,  a nostro favore non ci sarà.
La FP CGIL e la CGIL Medici, per voce rispettivamente di Beatrice Moretti e Giuseppe Nucera, continuano a denunciare con forza le condizioni gravissime in cui versa l’assistenza sanitaria in provincia di Frosinone ed esprimono grande preoccupazione per la mancanza ad oggi di qualunque impegno esplicito e soprattutto formale da parte della Regione Lazio sulla restituzione dei posti letto ospedalieri che ci sono stati sottratti per salvaguardare la sanità romana. Perché infatti Zingaretti da subito  non ha preteso che venisse scritto nero su bianco che la riorganizzazione nel Lazio deve rimediare allo scippo progressivo e purtroppo duraturo di risorse sanitarie che ha sempre penalizzato il nostro territorio?  questa ennesima mancanza di chiarezza deve metterci tutti in allarme, perché c’è il rischio concreto che nel momento in cui in tutta la Regione Lazio, come prescritto dai Programmi Operativi menzionati, si dovranno  portare a 17.289 il numero di posti letto totali per acuti e a 3.879 quelli post acuti, alla AUSL di Frosinone non solo non verrà dato niente in più, ma anzi si tenterà di far passare la cosa quasi come un trattamento di riguardo, visto che c’era la possibilità di dare qualche altra sforbiciata!
A ciò si aggiunga poi che non è a tutt’oggi chiaro come saranno organizzati i percorsi di presa in carico dei pazienti nel passaggio tra territorio ed ospedale e viceversa, unico strumento utile per evitare di intasare i Pronto Soccorso: e non ci si venga a raccontare che l’unica risposta salvifica è la Casa della Salute, perché – nel contesto sanitario frusinate – chi lo fa mente sapendo di mentire.
Chiediamo al Presidente Zingaretti di dare seguito agli impegni assunti a Frosinone in campagna elettorale, perché non accettiamo che ciò che sembra rilevare è solo che alla fine i conti regionali complessivamente quadrino, che ognuno ad ogni livello abbia svolto il suo “bel compitino” raggiungendo gli obiettivi assegnati, non considerando la necessità di interventi migliorativi per la Sanità Ciociara, che anzi è sostanzialmente a rischio ghigliottina.
Non vogliamo pensare che si stia preparando il terreno per tale “esecuzione”, ma come giudicare altrimenti la decisione adottata dal Direttore Generale della AUSL di Frosinone, peraltro contestata in tutte le sedi dalla CGIL, di “sospendere temporaneamente i ricoveri” in alcuni reparti e/o “chiudere temporaneamente per ferie” che ha di fatto determinato la disattivazione indeterminata di ulteriori 50 posti letto circa complessivamente nei nostri diversi nosocomi? E come valutare il dato rilevato a metà agosto u.s. di  640 persone in lista di attesa per interventi chirurgici  nel principale ospedale della Provincia di Frosinone a cui non viene deliberatamente data risposta, nonostante vi siano 6 sale operatorie e personale sanitario adeguato, perché inspiegabilmente ne funzionano solo 2 e la Chirurgia può utilizzarle solo per un giorno e mezzo alla settimana?
Difficile non pensare che con tali premesse e con altre criticità  – su cui torneremo e approfondiremo a breve – non si siano create le condizioni ideali per poter valutare negativamente l’efficienza delle nostre strutture ospedaliere e le nostre professionalità, giustificando così la mannaia che sta per abbattersi ancora una volta sulla sanità ciociara. Certo è che noi non lo consentiremo e daremo battaglia in tutte le sedi per questo e con tutti i mezzi a nostra disposizione.

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