GAETA – Golfo inquinato, Capitaneria e Polizia Provinciale indagano

Proseguono le indagini da parte della Capitaneria di porto di Gaeta e della Polizia Provinciale di Latina nell’ambito della delega della Procura della Repubblica di Cassino per accertare eventuali fonti di inquinamento del Golfo.
L’attività investigativa posta in essere ha interessato nelle passate settimane le strutture cantieristiche navali, ricadenti nell’area territoriale dei Comuni di Gaeta e Formia. I militari della Guardia Costiera e gli agenti della Provinciale si sono concentrati questa volta sull’individuazione di eventuali scarichi di reflui inquinanti nonché sulla corretta gestione dei rifiuti speciali  prodotti dalle lavorazioni dei cantieri navali. In base a quanto riscontrato dai sopralluoghi effettuati, su 13 cantieri navali operanti sul territorio sono emersi diversi profili che hanno richiesto approfondimenti più dettagliati. Un primo screening ha riguardato lo smaltimento sia delle acque meteoriche di prima pioggia che di quelle relative alle lavorazioni industriali che, secondo le norme in materia ambientale, devono essere immesse all’interno di  impianti di trattamento prima dell’immissione in mare. Diverse strutture, pur in presenza dei previsti impianti, in qualche caso non in funzione al momento dei sopralluoghi, sono risultate prive dei necessari provvedimenti amministrativi di autorizzazione allo scarico in mare. In alcuni casi è stata accertato anche  lo scarico diretto, non autorizzato, nella pubblica fognatura di reflui provenienti da lavorazioni industriali. Particolare attenzione è stata prestata alle modalità di trattamento, e quindi alle fasi di stoccaggio e  smaltimento, dei rifiuti speciali prodotti nei siti industriali. In qualche caso è stato riscontrato  lo sversamento, in modo incontrollato, di rifiuti pericolosi e non, riconducibili ad attività di lavorazione cantieristica, direttamente sul nudo terreno.

Tali modalità, non conformi alle procedure di smaltimento previste dalla vigente normativa ambientale e portate avanti senza le dovute cautele, si sono rivelate fonti di potenziale inquinamento del mare.

L’attività condotta dalla Guardia Costiera e dalla alla Polizia Provinciale su delega del Procuratore della Repubblica di Cassino, dott. Mario Mercone, è volta ad individuare tutti i potenziali fattori di inquinamento destinati a danneggiare la salute umana e l’ecosistema. In questo quadro il monitoraggio delle attività cantieristiche segue quello delle strutture sanitarie e delle relative modalità di gestione e smaltimento dei rifiuti.

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