SCHERMA – Frascati, Bianchi sfiora le semifinali alle Olimpiadi Giovanili di Nanchini
E’ arrivato ad un passo dalle semifinali, dove avrebbe potuto giocarsi una medaglia. Ma la prestazione del fiorettista del Frascati Scherma Guillaume Bianchi alle Olimpiadi Giovanili di Nanchino di stamattina (ora italiana) è stata certamente soddisfacente. Proprio lo stesso giovane atleta del club tuscolano, allenato dal maestro Marco Ramacci (nella foto di Augusto Bizzi assieme al fiorettista), aveva detto alla vigilia della competizione giovanile a cinque cerchi di non sentirsi al top della forma, visto l’intervento subito un paio di mesi fa allo scafoide.
«Cercherò comunque di dare il massimo» aveva promesso Bianchi e così è stato. Nella fase a gironi, il giovane atleta del Frascati Scherma ha ottenuto quattro vittorie e due sconfitte: proprio questi k.o. gli sono costati, probabilmente, un tabellone più insidioso che ne ha condizionato la gara. Dopo aver superato comodamente l’algerino Heroui col netto punteggio di 15-6, Bianchi si è trovato di fronte il campione europeo Cadetti (e medaglia di bronzo mondiale come lui), il francese Roger che lo ha battuto col punteggio di 15-13. «Ho sentito Guillaume – dice il suo maestro Ramacci – e mi è parso abbastanza soddisfatto della prova sostenuta. E’ chiaro che quando si arriva ad un soffio dalla semifinale un po’ di rammarico rimane, ma più che altro è legato al fatto che non abbiamo potuto preparare al meglio questo appuntamento per colpa dell’infortunio. Tra l’altro il francese è certamente un ottimo atleta e una sconfitta contro di lui non è un “affronto”. Magari un paio di semifinalisti sarebbero stati molto più alla sua portata, ma in una competizione di questo tipo non c’è spazio per queste recriminazioni». L’Olimpiade Giovanile di Bianchi, comunque, non è ancora terminata. «Domani (giovedì, ndr) Guillaume sarà impegnato nella gara a squadre mista – dice Ramacci – e cercherà di conquistare una medaglia in una gara particolarissima visto che non sarà affiancato da italiani, bensì da altri due compagni europei e cioè lo stesso Roger e il polacco Rzadkowski».