FROSINONE – Sanità, Notarcola torna all’attacco

Qualcuno ha pensato bene, in questi giorni, di scatenare un’offensiva senza precedenti, una specie di crociata della verità contro la cultura “ospedalocentrica “ di centinaia di associazioni e di decine di migliaia di cittadini che si battono contro lo sfascio della sanità ospedaliera e territoriale per tutelare il loro diritto costituzionale alla difesa della salute in una terra, la,nostra tra le più inquinate d’Italia.
E così è partito un  invito ad alcune  associazioni a sottoscrivere una lettera pre-confezionata  a sostegno di scelte come quelle operate dalla direttrice generale della asl sulla casa della salute di Pontecorvo e di altre. Questi signori,  qualcuno riveste anche ruolo  dirigente della asl, si guarda bene dallo spiegare la cultura ospedalocentrica dal momento che nella nostra provincia sono rimasti solo 4 ospedali e ne sono stati chiusi ben nove. E tra le righe si vorrebbe far apparire la rivendicazione dei posti letto che mancano come un’inezia. Ma allora come si spiega che i posti letto  non servono mancano solo alla provincia di Frosinone? Infatti nelle regione Lazio  se ne contano quanto la legge prescrive:  il 3,7% per ogni mille abitanti.
Questi signori così titolati le conoscono le realtà precarie e di sfascio organizzativo e scientifico dei nostri ospedali a cominciare da quello del Capoluogo?  E sono a conoscenza  dei tanti strumenti scientifici accantonati in ogni angolo delle strutture ospedaliere senza essere in funzione mentre TUTTI i tempi di attesa si allungano sempre di più?  E si sono accorti del sorgere impetuoso e straripante  delle strutture sanitarie private e del progressivo aumento del trasferimento dei servizi sanitari dal pubblico al privato?
Se tutto ha sempre funzionato bene come vengono fuori le 10 condanne a super risarcimenti  per aver pagato somme non spettanti ad una struttura privata secondo quanto documenta la Corte dei Conti?
E se vogliamo parlare della efficiente eccellenza della rete sanitaria territoriale perché non ci si parla del CAD? Di quanti sono le persone non autosufficienti: anziani , portatori di handicap, persone sole, malati terminali, ecc. da assistere? Perché non parlare del sert e di come si affrontano i problemi della droga?
Insomma perché non si conduce una grande operazione di trasparenza facendo conoscere tutti i dati necessari per poter dar vita ad un confronto alla pari rigoroso e costruttivo? O si teme un’operazione verità?
E’ ORA DI USCIRE ALLO SCOPERTO.  La sanità deve essere sempre di più dei cittadini e non di chi specula sulla salute e persegue altri interessi.

Comunicato Stampa Francesco Notarcola – Presidente Consulta Associazioni Frosinone

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