PESCASSEROLI – Anche il PNALM sull’uccisione dell’orso a Pettorano
L’orso ritrovato venerdì a Pettorano Sul Gizio è stato ucciso da una fucilata. Si tratta di un fatto gravissimo che non può e non deve trovare alcuna giustificazione. La riduzione della mortalità per mano dell’uomo è uno degli elementi essenziali per evitare l’estinzione dell’Orso bruno marsicano. Purtroppo, siamo in presenza del quarto orso morto nel 2014. E’ evidente la necessità di rafforzare l’azione di tutela su tutto l’areale frequentato dall’orso e, soprattutto, delle zone di passaggio tra aree protette come il territorio posto tra Parco Nazionale D’Abruzzo e Parco della Maiella, dove l’orso è più a rischio. Pettorano continua ad essere frequentato in questi giorni da altri orsi, dunque, per la loro tutela, è necessario rafforzare il controllo del territorio e il coordinamento tra le forze dell’ordine, così come è necessario mettere in sicurezza le fonti alimentari che attirano gli orsi in prossimità delle abitazioni e attivare forme di dissuasione sperimentate con il progetto Life Arctos. Come Parco, già da alcuni giorni abbiamo offerto la collaborazione del nostro servizio scientifico e veterinario alla Riserva regionale Monte Genzana per affrontare la situazione. Ma oltre le azioni immediate – tra le quali ci auguriamo che le indagini per assicurare alla giustizia il responsabile dell’uccisione siano rapide ed efficaci – è necessario rendere più incisiva l’azione di tutela dell’orso con un rafforzamento della struttura del Parco, dove vive stabilmente la maggior parte degli orsi, con possibilità di intervenire anche all’esterno. La scelta fatta con il PATOM di coinvolgere tutti gli Enti interessati resta valida, come scelta strategica, a condizione che ognuno faccia la sua parte. Ma rimane l’esigenza di avere una struttura operativa dedicata esclusivamente alla tutela dell’orso, che possa operare a tempo pieno dentro e fuori Parco. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha la storia, la conoscenza del territorio, l’esperienza e le competenze per poterlo fare. Rafforzarne la struttura esistente con personale specialistico significa ridare centralità all’azione di tutela dell’orso da mettere a disposizione dell’intero Abruzzo per evitare che le situazioni come quella che si è creata a Pettorano, fuori dal territorio del Parco, non siano affrontate adeguatamente.