SORA – Messaggio del Vescovo Antonazzo per l’ inizio del nuovo anno scolastico

Un amico che scrive con sincerità e affetto a tanti amici: è la lettera che mons. Gerardo Antonazzo, vescovo di Sora, Aquino e Pontecorvo ha voluto indirizzare a tutte le componenti di ogni ordine e grado del mondo della Scuola, nell’immediata vigilia dell’inizio delle attività educative e didattiche. Un messaggio, questo di “don Gerardo”, “che tende ad esaltare la funzione della Scuola per il futuro della vita dei ragazzi e dei giovani, perché palestra di vita”, ha sottolineato don Mario Zeverini, direttore dell’Ufficio Scuola Diocesano.

Carissimi amici, afferma mons. Gerardo Antonazzo, vi scrivo con sincera amicizia e cordiale stima per augurare a ciascuno un felice anno scolastico. Cari studenti, l’attività scolastica è il grembo fecondo del vostro futuro. Ogni evento, ogni scoperta, ogni amicizia, ogni sfida, diventano occasione preziosa da cogliere, opportunità da valorizzare per costruire con fiducia operosa i vostri progetti. Nel film “L’attimo fuggente” il protagonista John Keating, interpretato da Robin Williams, drammaticamente deceduto proprio in questi giorni, dice ai suoi alunni: “Carpe Diem.Cogliete l’attimo, ragazzi .Rendete straordinarie le vostre vite”.
Nel percorso 
scolastico mutano le situazioni, le persone, gli eventi, le conoscenze e le esperienze, ma tutto lascia una traccia indelebile nella vostra crescita. La Scuola è davvero un grande “cantiere” aperto, una palestra bene attrezzata che molto contribuisce alla costruzione della vostra vita”. Il vescovo si affida ad alcune efficaci affermazioni che portano ad un’attenta riflessione:”guida la canoa della tua vita”,”perché andare a scuola”,”come rispondere alle domande di senso”,”la vita è bella e va sognata alla grande”.
Papa Francesco ha entusiasmato i giovani asiatici della Corea del sud con il grido ripetuto: Wake up, up, up, wake up! Invita i giovani a non “dormire”, li provoca ad alzare la testa, li incoraggia a non subire l’esistenza, a diventare protagonisti di una vita felice, da costruire con intelligenza vivace e diligente responsabilità, persone che dimostrano di avere una spina dorsale. Anche Gesù, davanti ad una ragazza, che tutti piangevano come morta, mentre la prende per mano grida: “Talità kum”, che significa: “Ragazza, àlzati!”. Molto bello il testo musicale di Modugno cantato dai Negramaro: “Meraviglioso, ma come non ti accorgi di quanto il mondo sia meraviglioso. Meraviglioso! Perfino il tuo dolore potrà apparire poi meraviglioso. Ma guarda intorno a te, che doni ti hanno fatto: ti hanno inventato il mare! Tu dici non ho niente. Ti sembra niente il sole, la vita, l’amore. Meraviglioso il bene di una donna che ama solo te. Meraviglioso! La luce di un mattino, l’abbraccio di un amico, il viso di un bambino”.
E da qui scaturiscono inviti, considerazioni, suggerimenti, propositi, incoraggiamenti. “Cari ragazzi e giovani, scrive ancora il vescovo Gerardo, diffidate delle mode che inducono al degrado della vita, che propagano la “cultura di morte”, che inneggiano al disimpegno e al disprezzo dei valori, alle trasgressioni dell’alcool, della violenza, della droga“.
La lettera, perciò, non è solo un accorato messaggio, ma si presenta, pur nel rispetto dei ruoli che ognuno ha nella Scuola, come una proposta di una precisa prospettiva progettuale. Egli si rivolge soprattutto agli studenti per ricordare loro che “l’attività scolastica è il periodo fecondo per il loro futuro”. Il giovane, evidenzia don Gerardo, una volta preso atto di una realtà così accattivante, deve decidersi a guidare personalmente “la canoa della propria vita”. La Scuola, ricorda mons. Gerardo Antonazzo, ha anche il grande compito di stimolare le conoscenze ed alimentare la speranza di raggiungere le mete più alte. È molto importante, precisa il vescovo, il ruolo degli educatori che sono chiamati ad esercitare il loro compito per riaccendere negli studenti, la certezza che la vita è sempre un grande dono da custodire e valorizzare. Il vescovo,infine, rinnova i saluti a tutte le componenti, con un forte richiamo alle parole, sempre attuali, di don Tonino Bello:”Vivere non significa trascinare la vita; vivere è assaporare la libertà” e la Scuola educa alla vita, se educa e pratica la libertà e la giustizia distributiva. Il testo intero del messaggio é disponibile sul sito: www.diocesisora.it

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