SORA – Opere di navigabilità del fiume: Verdeliri insorge

“La scrivente Associazione dopo aver acquisito i documenti progettuali del Comune di Sora intesi a realizzare una traversa di sbarramento del fiume Liri nel centro storico della città, con l’intento di rendere navigabile il fiume nel tratto cittadino, fa presente alle autorità competenti la propria contrarietà all’esecuzione di tale progetto che andrebbe ad alterare gravemente l’assetto e il regime idrico del fiume.
L’opera appare sovradimensionata per le necessità delle piccole imbarcazioni, pericolosa per l’incolumità dei cittadini, dannosa per l’ambiente, totalmente inutile e inattuabile sul piano pratico. La traversa progettata infatti alta circa mt. 2,70, innalzerebbe il livello del fiume nel centro cittadino di circa mt. 2,50 e lo trasformerebbe di fatto in un bacino idrico, secondo nostri calcoli,di circa120.000mc.

Si pongono quindi le seguenti obiezioni:

Sicurezza per le popolazioni

Il fiume Liri, lo ricordiamo, presenta un bacino idrografico fra i più importanti dell’Italia centrale con portate medie di11mc/sec.,ma le caratteristiche del regime idrologico sono assai variabili con magre piuttosto accentuate e violenti periodi di piena a volte improvvisi nelle stagioni intermedie.
Si denunciano quindi pericoli per eventuali eventi alluvionali: la diga mobile ridurrebbe comunque la portata massima dell’alveo fluviale ostruendo lo scorrimento delle acque in caso di piena. Si prospetta infatti un innalzamento del fondo fluviale e la messa in opera di strutture fisse nell’alveo come l’impianto risalita dei pesci in un punto estremamente pericoloso in cui, quasi ogni stagione, le acque (600mc al sec.) minacciano di esondare o esondano nella piana di Sora.
A tal proposito notevoli sono state le sollecitazioni negli anni passati proprio del Comune di Sora per eliminare nell’alveo fluviale ogni ostacolo, anche minimo, al deflusso delle acque (vedasi diversi interventi dell’ARDIS di rimozione di alberature ecc.) Il bacino idrico, che si formerebbe a monte della traversa,oltre ad essere pericoloso per la cittadinanza per l’alto livello delle acque (circa2mt)e nessun sistema di risalita dai muraglioni, rappresenterebbe un pericolo per le popolazioni più a valle in caso di erronea manovra degli impianti di abbattimento delle paratie o rottura delle stesse. Anche in considerazione che poco più a monte è operante una diga gestita dall’ Ente di Bonifica Conca di Sora, con un invaso di grandezza paragonabile e che le due strutture potrebbero non avere coordinato le manovre di rilascio improvviso delle acque. Si moltiplicherebbero così i fattori di rischio atti a causare un evento disastroso nella piana di Sora e nel centro urbano di Isola del Liri. Si fa inoltre presente che il finanziamento ottenuto non copre l’intero progetto,che consiste anche nell’adeguamento dei punti di accesso al fiume, visto che quelli esistenti verrebbero sommersi dalle acque. Quindi se si realizzasse l’opera si produrrebbe l’effetto di avere un pericoloso invaso nel centro cittadino, senza aver realizzato le necessarie opere complementari.

Utilità dell’opera

I proponenti giustificano l’esecuzione dell’opera ritenendola utile ad incentivare la navigazione del fiume con canoe ecc.. Lo stato ecologico delle acque del Liri è talmente scarso che nonostante le portate d’acqua siano sufficienti per i piccoli natanti queste pratiche non vengono effettuate. Per questo realizzare un invaso addirittura nel centro urbano della città, non rappresenterebbe un incentivo al canottaggio, anzi le acque stagnanti e nerastre che si produrrebbero allontanerebbero ancor di più i canoisti i quali non frequentano di norma bacini idrici artificiali ritenuti pericolosi. Ad esempio il bacino idrico poco a monte di Sora già citato, derivato dallo sbarramento a fini irrigui è assolutamente disertato dai canoisti.
Non ci sono inoltre evidenze di una richiesta specifica di società o gruppi canoisti che sollecitano la realizzazione di questo strano progetto.

Compatibilità dell’opera con l’assetto urbano

Si denunciano inoltre rischi statici e funzionali per i muraglioni che dovrebbero contenere il bacino idrico, non costruiti per questa funzione; per gli impianti fognari della città e gli scantinati degli edifici circostanti, che verrebbero a contatto con il livello idrico dell’invaso concepito. Le vie cittadine sono infatti a 280 mt. slm. mentre l’impianto previsto eleva il livello del Liri alla quota minima 277,70 a cui bisogna aggiungere la portata d’acqua variabile (minimo 20 cm.) che avvicinerebbe la differenza fra il piano di campagna e il livello delle acque a circa 2 mt. Considerato che l’impianto fognario è a circa 2-3 mt di profondità si vede come questo può essere pienamente interessato da il rigurgito idrico dell’invaso prodotto. La problematica peraltro è stata evidenziata dalla stessa relazione del Comune di Sora a pag.11 «per quanto riguarda l’acquedotto e soprattutto la fognatura, le interferenze potrebbero piuttosto riguardare la possibilità di infiltrazione al loro interno delle acque del fiume (per aumento del livello idrico)» Anche gli scantinati e le fondazioni degli edifici che risultano alla quota delle acque, possono subire conseguenze. La falda freatica condizionata dal livello del fiume verosimilmente si eleverà spargendo gli inquinanti e provocando riflessi statici su edifici anche a notevole distanza dal fiume.

Compatibilità ambientale

Si attuerebbe poi una grave manomissione dell’ambiente fluviale, inteso come via d’acqua all’interno di una rete ecologica che si avvale anche degli ambienti urbani per realizzare condizioni di sviluppo di una particolare flora e fauna utili all’intero equilibrio del biotopo.
Ad esempio si altererebbero le condizioni di vita delle colonie di rondini cittadine, che si avvalgono dei fanghi ripari per la costruzione dei nidi,o si limiterebbe la risalita di specie ittiche nel periodo estivo. Alterando i regimi idrologici,si ostacolerebbe la sopravvivenza e la riproduzione della fauna ittica, di trampolieri, limicoli ed anatidi, attualmente in gran numero presenti anche nel centro cittadino.
Il continuo svuotamento e le forti variazioni di livello delle acque, non permetterebbe la sopravvivenza di flora acquatica e quindi di innescare la catena ecologica che può sostenere la fauna ittica.
Il continuo svuotamento dell’invaso determinerebbe degli effetti sulle attuali belle sponde erbose del fiume,ove si depositerebbero non più le caratteristiche sabbie,ma fanghi e ristagni idrici per lo più inquinati, con conseguente proliferazione di afidi, zanzare, ecc. specie invasive ora contenute dalle nutrite colonie di rondini e dalla presenza di fauna ittica nel fiume.
In ultima analisi si danneggerebbe la qualità delle acque del fiume che verrebbe privato del sistema di auto-depurazione che ora si produce molto efficacemente nel luminoso ed ampio tratto cittadino, contribuendo ad ostacolare quanto previsto dal DL 152/2006 che richiede il miglioramento delle stato di qualità ecologica del fiume Liri in «buono» entro il 2015.

Aspetti paesaggistici e storici

Non sono secondari gli aspetti paesaggistici altamente compromessi da quest’opera. Ricordiamo che l’alveo cittadino del fiume Liri è antichissimo, i suoi muraglioni, ponti, riviere erbose e fiorite, spiagge e brecciai ai fianchi del letto fluviale sono un tratto tipico del paesaggio urbano di Sora. La riviera storica di Lungoliri Rosati fu dipinta lungo tutto l’ottocento da diversi importanti artisti del nord Europa e le loro opere sono oggi esposte in tanti grandi musei. Il paesaggio urbano del Lungoliri Rosati verrebbe quindi stravolto, riducendo il fiume ad un infausto e sproporzionato canale di acque minacciose e grigie privo del sano ruscellamento delle acque nei raschi brecciosi e del benefico balzo sotto l’antico ponte di Napoli.

Carenze nella gestione della diga

A tal proposito si fa presente che proprio in questi giorni sono stati chiusi tutti i ponti e le passerelle in legno realizzati a Sora, manufatti divenuti pericolanti per mancanza assoluta di manutenzione, rivelando purtroppo le gravi lacune di questo ente locale nel gestire le infrastrutture fluviali. E’
evidente quindi che a maggior ragione un’opera fluviale di questa importanza deve prevedere una gestione attenta e continua. E’ quindi d’obbligo nel progetto la previsione di spese e il finanziamento preventivo per il personale addetto alla gestione a alla manutenzione delle opere. Occorrerà quindi la nomina di tecnici responsabili, considerata la pericolosità e la specificità tecnica del progetto che implica continue e tempestive manovre di apertura e chiusura delle paratie, con conseguente avviso ai naviganti e alle popolazioni delle chiusura e dell’apertura dell’invaso; nonché il coordinamento con i comuni rivieraschi per le inevitabili conseguenze sul territorio, la pulizia dell’invaso, il controllo dello stesso con imbarcazioni di sorveglianza e unità di recupero dei naufraghi.

Altre criticità

– Si tratta quindi di un progetto che produce una grande quantità di problematiche,che non sembrano state analizzate dai proponenti, i quali fra le altre giustificazioni adducono come motivazione dell’opera lo scalzamento delle fondazioni di un ponte nel centro cittadino (Ponte Cavalieri di Vittorio Veneto) e che l’opera in oggetto ne fermerebbe il processo. Qualora si volesse riparare a tale problematica non servirebbe certo elevare una diga di questa portata a valle, fra l’altro in quel punto durante i lavori di adeguamento della sagoma dell’alveo fluviale e realizzazione di banchine fra i muraglioni, fu abbassato il letto fluviale ed eliminato un «raschio» (secca) che fermava la forza delle acque. Modifiche le quali, non furono, a quanto sappiamo, osteggiate dal Comune di Sora.
– I proponenti fanno anche riferimento all’attivazione di una piccola centrale elettrica, che dovrebbe sfruttare il balzo di quasi 3mt che si produrrebbe a valle dell’invaso cittadino.
Vogliamo qui chiarire che l’invaso verrebbe creato soltanto nel periodo estivo, ricordiamo che nello stesso periodo è attiva la derivazione dell’ente di Bonifica Conca di Sora. Pertanto considerando che nei periodi estivi le magre del fiume Liri riducono a circa 4 mc sec. le portate e che l’Ente di Bonifica sottrae a questo quantitativo circa 2mc/sec non restano in media che 2mc/s. Considerando quindi che occorre riservare un forte flusso idrico alla scala dei pesci e che questo dovrà essere almeno della portata del DMV definito dall’autorità di bacino in 3,2 mc/sec. si vede come in estate siamo sempre sotto le soglia minima che non permette ulteriori manomissioni del flusso idrico per altre funzioni che non siano quelle di preservazione dell’ambiente fluviale.
– Per quanto concerne i finanziamenti di quest’opera che ammontano a Eu.
403.000  (attenuti con fondi del POR FESR Lazio2007/2013attività II.4 «valorizzazione delle strutture di fruizione delle aree protette» fase III progetto di Area Vasta) e fondi propri dell’Amministrazione non si capisce la coerenza di questa assegnazione, visto che il progetto non ricade in una zona protetta ambientalmente e l’unico vincolo esistente e di tipi paesaggistico (insediamenti urbani storici). E’ proprio il paesaggio con gli antichi ponti e le riviere che verrebbe oragravemente sconvolto.

A nostro avviso il progetto,cosi come presentato non possiede i requisiti di sicurezza e compatibilità ambientale per essere approvato. Sono infatti contrarie leggi europee, nazionali e regionali e cioè:
legge quadro Europea per le acque e quindi legge DL.152-2006 Parte terza,sez.
II, titolo II ; (Obiettivi di qualità delle acque superficiali) Piano regionale tutela acque; art.6 e 29 Piano Paesistico Regionale, Insediamenti urbani storici cap.VI C/2 art.53 Chiediamo quindi, alle autorità competenti in indirizzo di verificare se l’iter autorizzativo intrapreso dall’ente proponente è corretto considerata la rilevanza dell’opera, ed eventualmente intervenire per fermare il progetto che nelle pieghe complesse dei processi autorizzativi rischia di procedere nonostante la sua palese assurdità tecnica”.

Comunicato Stampa Associazione Verdeliri Sora

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