ALVITO/ATINA – Architetti cominensi in Toscana per l’Atelier Appennini
Un gruppo di giovani architetti della Valle di Comino (Margherita Brusca, Piero Capoccia e Sergio Capoccia di Alvito, Antonio Delicata di Atina), animati da Angelo Ricciardi e Ester Chioccini, ha partecipato al prestigioso workshop di Atelier Appennini, che si è tenuto ad Anghiari (Arezzo), presso la fattoria La Speranza, in località La Scheggia, dal 19 al 21 settembre scorsi.
Pino Pasquali, fondatore di Atelier Appennini, architetto, designer e docente, era venuto nella Valle di Comino, invitato a coordinare una giornata del laboratorio di Architettura organizzato da Ricciardi nell’ambito del Festival delle Storie 2014. Proprio in questa occasione si è consolidata l’idea di integrare Alvito (città su cui verteva il laboratorio del Festival, intitolato “Il recupero dell’identità”) all’interno del gruppo di paesi sede di Atelier Appennini.
“Gli Appennini sono un insieme vario di paesi scordati, realtà dalle quali siamo scappati e che oggi appaiono meno cattive delle metropoli nella quali ci siamo confinati da soli”: con queste parole si apre il manifesto di Atelier Appennini, associazione culturale di livello nazionale che sotto la guida di Pino Pasquali, coadiuvato da Milly Millesimi, Valeria Penna, Francesco Rieti, Sabina Ronchetti, promette il sogno di raccogliere architetti, intellettuali, ricercatori, artisti, artigiani, fotografi, scrittori, filosofi, registi e sociologi, per elaborare progetti di rivitalizzazione dei territori dell’Appennino, fantastici e dimenticati. L’idea di Atelier Appennini è che i paesi, mai come in questo momento storico, possano rappresentare una vera alternativa alle periferie urbane, e possano inoltre farci comprendere quanto sia solo apparente il divario tra la tradizione e le istanze della vita contemporanea.
L’associazione si articola in una serie di sedi sparse lungo la dorsale appenninica: ad oggi Anghiari, Rieti, Città della Pieve, Alvito. Si tratta di paesi di straordinaria bellezza, troppo spesso trascurati o, nella migliore delle ipotesi, relegati a luoghi di soggiorno per il weekend.
Il workshop di Anghiari, ha posto l’attenzione sul piccolo borgo Chiaveretto e sul suo contesto ambientale, attraverso l’approccio proprio di Atelier Appennini, incentrato su tre livelli di approfondimento (visioni panoramiche – tipologia e territorio – officina delle arti).
Durante le giornate di lavori i partecipanti sono stati suggestionati dagli itinerari di Leonardo, Michelangelo e Piero della Francesca, e hanno messo a frutto le indicazioni di Giorgio Muratore, professore di Storia dell’Architettura a Roma, di Franz Prati, docente a Genova e di Pasquale Pinna, architetto e profondo conoscitore dei luoghi al centro dei ragionamenti.
Entro la fine del 2014 – dice Ricciardi – organizzeremo ad Alvito una presentazione di Atelier Appennini. Per l’evento sceglieremo una location emozionante ed inaspettata.
Una riflessione sulla contemporaneità degli spazi che viviamo sulla scorta del passato, una indagine di quei luoghi magici in cui ancora sono leggibili le storie che li hanno generati.