VILLA SANTA LUCIA – Cartiera Reno de Medici, rischio-licenziamento per 31 operai: la proposta di AsLa Cobas
31 esuberi nella cartiera Reno De Medici SPA. L’azienda ha avviato la procedura di mobilità per il licenziamento di 78 dipendenti su tutto il territorio nazionale, di cui 31 esuberi solo allo stabilimento di Villa Santa Lucia.
Soffre i morsi della crisi anche una delle aziende storiche del territorio cassinate: la Reno De Medici ha avviato la procedura di mobilità per il licenziamento di 78 dipendenti su tutto il territorio nazionale, di cui 31 esuberi solo allo stabilimento di Villa Santa Lucia.
L’A.S.La COBAS chiede l’applicazione per due anni del contratto di solidarietà nell’attesa di una possibile ripresa del mercato: lavorare meno, ma lavorare tutti e senza licenziamenti.
Con gli 800 euro al mese della mobilità non sono sufficienti a mantenere la famiglia mentre si cerca un altro lavoro. Il nostro auspicio è che l’azienda ci pensi e accetti il contratto di solidarietà senza prevedere esuberi.
Il lavoro è in calo, c’è una forte concorrenza da alcuni Paesi dell’estremo Oriente, come l’Indonesia, ma anche da Pesi europei come la Germania. Le commesse sono in calo. Capiamo le difficoltà dell’azienda. Allo stesso tempo auspichiamo che non ci sia un ricorso massiccio alla mobilità. Quella del contratto di solidarietà può essere una soluzione da portare avanti.
La solidarietà permetterà ai lavoratori di riscuotere il 90% dello stipendio (40-50% pagato dalla cartiera a seconda delle ore lavorate, il resto coperto dall’Inps).
La comunicazione dei licenziamenti è arrivata ai Lavoratori della Cartiera Cassinate lo scorso 17 ottobre e nel documento che hanno inviato dicono di voler chiudere nel più breve tempo possibile e non sembrano voler lasciare spazio a soluzioni alternative.
Un atteggiamento anomalo che non ci sta bene per niente
Non ci arrenderemo ad un licenziamento senza vie d’uscita
Cercheremo di coinvolgere enti pubblici e istituzioni, ma le risposte necessitano tempo.
Vorremmo che si provasse realmente ad evitare la drastica riduzione del personale, ma servono strategie e volontà che al momento non ci sembrano così nette.
Non ci arrendiamo, andiamo avanti e vorremmo che con noi ci fossero anche gli amministratori locali, non solo a parole, ma con i fatti.
Non possiamo permettere che altre 31 famiglie del territorio entrano nel baratro della povertà.
LILIANA ERRANTE – SEGRETERIA PROVINCIALE DI FROSINONE AS.LA Cobas