COLLEFERRO – Manifestazione di piazza per il ‘Parodi Delfino’, il resoconto
Mobilitazione di tutto il territorio, questa mattina, per difendere l’ospedale di zona “Parodi Delfino di Colleferro. Partiti alle ore 10, dal piazzale Aldo Moro, di fronte all’ingresso dell’ospedale, i sindaci del comprensorio, rappresentanti delle forze politiche e civili, operatori della Sanità e tanti utenti-cittadini hanno sfilato lungo corso Garibaldi al grido dello slogan “L’ospedale non si tocca”. Presenti i sindaci di Colleferro, Artena, Gavignano, Gorga, Montelanico, Segni, Cave, Paliano e il deputato di Carpineto Renzo Carella, i manifestanti sono giunti in piazza Italia. Sul palco allestito proprio sotto il palazzo comunale, alcuni degli intervenuti hanno preso la parola, a cominciare dal sindaco Mario Cacciotti che ha sottolineato quale fosse lo spirito della manifestazione, ovvero quello di dare un segnale forte circa la volontà di tutta la comunità dell’intero territorio di poter fare affidamento, ora e in futuro, su una struttura sanitaria efficiente e non deprivata di servizi essenziali. “Abbiamo chiesto un incontro al Presidente della Regione, Nicola Zingaretti – ha detto il sindaco Cacciotti -, e confido che la prossima settimana possiamo andare a presentargli le nostre istanze, per fargli comprendere la necessità di non penalizzare questo territorio con la chiusura di reparti importanti come ostetricia e pediatria. Se ciò non dovesse bastare, non ci fermeremo qui, possiamo andare tutti a manifestare sotto la Regione. Perché questo ospedale è stato ed è il punto di riferimento per tantissimi cittadini, dall’area a sud di Roma alla provincia di Frosinone e tale deve rimanere”. “E’ un ospedale che possiede grande professionalità che non dobbiamo disperdere”, ha concluso ringraziando i medici e gli operatori “che vi lavorano con capacità, passione e umanità”. Nel corso dei vari interventi si è ribadito quanto già detto nella riunione tenutasi in Comune qualche giorno fa, ovvero di chiedere una proroga di almeno due anni per dare modo di dimostrare alla Regione l’inversione di tendenza rispetto alle natività previste nell’ospedale locale, così da soddisfare il trend imposto dai piani sanitari.