SAN DONATO VDC – Anche Comitato Acqua Pubblica al convegno di venerdì con l’Assessore Regionale Refrigeri

In occasione dell’incontro in programma a San Donato Val di Comino il 14 novembre prossimo, dal titolo ‘Infrastrutture per un nuovo sviluppo dei Comuni’ in cui interverrà l’Assessore regionale Refrigeri (nella foto), il Comitato provinciale Acqua Pubblica Frosinone suggerisce di dedicare una particolare attenzione alle infrastrutture fondamentali alla fornitura di un adeguato e qualitativo servizio idrico.
Ben noto è lo stato in cui versano gli acquedotti, le fognature e i depuratori del territorio regionale e, in particolare, della provincia di Frosinone. La costante e ottimale manutenzione di queste infrastrutture è fondamentale non solo per ridurre le perdite e quindi i costi sostenuti dalla collettività, ma anche per aumentare la qualità dell’acqua che arriva nelle case e ridurre l’inquinamento dei corsi d’acqua.
Questi obiettivi di qualità sono attualmente un miraggio, quando invece dovrebbero essere scontati. La manutenzione e l’ammodernamento delle infrastrutture idriche non sembra essere una priorità per i gestori dei servizi idrici, in particolare per la società Acea Ato 5.
Come dichiarato dalla Regione stessa nel documento intitolato “Linee d’indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate allo sviluppo 2014-2020” (Allegato alla deliberazione consiliare 10 aprile 2014, n. 2): la dispersione della rete idrica in provincia di Frosinone, riferita al 2012, è par ail 78,5 per cento dell’acqua immessa nella rete.
Mentre la maggior parte del territorio della provincia non è servito da depuratori in regolare e funzionale servizio (il disatro ambientale e sanitario nella Valle del Sacco ne è una chiara e vergognosa conseguenza).
Conscia di tutto ciò, per rinnovare il sistema di governo delle risorse idriche e l’esercizio dei servizi idrici integrati operati nei cinque ATO provinciali, la Regione ha infatti approvato nel mese di aprile di quest’anno una nuova legge regionale di riforma dell’attuale modello per la Tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque. Una legge, tra l’altro, di iniziativa popolare, di quel popolo laziale che ogni giorno subisce la malagestione di una risorsa vitale quale è l’acqua, vedendo per giunta crescere anno dopo anno i costi di gestione.
La Regione adesso è chiamata a rendere attuativa questa nuova legge ed intraprendere un nuovo modello di governance. Un modello che porti nuovamente al centro dell’attenzione il territorio e le comunità locali, non più le società per azioni e i loro dividendi. Un modello che tenga quindi conto delle specificità ambientali e delle esigenze locali, e che punti sulla gestione sostenibile delle risorse idriche, a partire dalla efficienza delle infrastrutture che raccolgono e distribuiscono le acque potabili e che depurano le acque reflue.
E’ possibile oggi tutto ciò? Sicuramente sì se si torna a dare il giusto valore alle cose e si individuano correttamente le priorità dei comuni laziali e le infrastrutture necessarie per il vero sviluppo, che si manifesta nel livello di qualità dei servizi forniti alla comunità.

Comitato provinciale acqua pubblica Frosinone

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