REGIONE – Poste Italiane taglia servizi e uffici, Giovannone (Uncem Lazio): “Intervenga il Governo”
Il divario tra aree ad alta e bassa densità di popolazione,nel Lazio e in Italia, aumenta. Contro ogni principio base dello Stato sancito della Costituzione. I tagli del piano presentato oggi da Poste Italiane sono inaccettabili e insensati, legati alla legge di stabilità in discussione in Parlamento: in più dell’80% dei Comuni con densità di popolazione inferiore ai 200 abitanti per chilometro quadrato, verrebbero infatti cancellati uffici postali e la corrispondenza sarà soltanto più consegnata a giorni alterni. Tutto motivato dalla necessità di riduzione del personale di Poste, dalla scelta di riorganizzare il Servizio postale universale, nonché dall’aumento – secondo quanto dichiarato dal cda di Poste – dell’uso di e-mail e e-commerce.
“Sono gravissime le notizie che arrivano da Poste Italiane – Vogliamo sperare che il Governo blocchi questo ennesimo attacco ai territori più deboli, ai Comuni, alle comunità, che vedranno sparire un servizio storico e radicato, tra i pochi ancora rimasti nei paesi montani e nelle aree rurali. Molti centri hanno già subito negli ultimi cinque anni riduzioni di orari di apertura e consegne a singhiozzo. Ora si abbatte un’altra scure sui territori, prevista dalla legge di stabilità all’articolo 23 comma 3 e ribadita da Poste nel piano verso il 2020 varato dal cda”. Uncem ha da sempre denunciato i rischi del divario digitale, viste le enormi differenze tra aree urbane raggiunte da ottima connettività e zone rurali dove internet funziona singhiozzo. “Al divario digitale si unisce un divario reale di servizi, sempre più marcato. Anche per questo Uncem fa appello ai Parlamentari del Lazio chiedendo di intervenire presso la Presidenza del Consiglio, presso i Ministeri, le Commissioni. Abbiamo bisogno di una politica per la montagna e l’immediata necessità di arginare le derive centraliste e metropolitane che compromettono servizi e investimenti nelle aree marginali. Quello di Poste è solo l’ennesima scelta di un gruppo che rimasto a metà tra pubblico e privato, senza che nessuno faccia chiarezza in merito, che fa quello che vuole giocando con il territorio e le comunità. L’ad di Poste Caio vada a vivere un paio di mesi nei piccoli comuni del Lazio . Poi capirà perché le sue scelte sono scellerate e prive di ogni logica”.
Il Presidente Uncem Lazio
Prof Bernardo Maria Giovannone