BRACCIANO – Bracciano Ambiente, mancano i soldi per gli stipendi: rischio pignoramento dei conti del Comune

21 gennaio 2015: Bracciano si è svegliata tra i rifiuti, con la maggior parte della spazzatura rimasta accanto agli ingressi dei condomini, alle porte dei negozi, in mezzo ai marciapiedi. Perché il servizio di nettezza urbana non ha funzionato? Forse perché era giornata festiva, la festa di San Sebastiano patrono di Bracciano? In molti se lo sono chiesto. Purtroppo no, la verità è un’altra.
Facciamo un passo indietro. Lunedì pomeriggio, ore 14.30, i 28 addetti alla raccolta della Bracciano Ambiente vengono a sapere dal presidente Marcello Marchesi (l’avvocato personale del sindaco) che il loro stipendio di dicembre verrà pagato al 50%. E’ la goccia che fa traboccare il vaso.
Dopo i 21 licenziati e i 17 in cassa integrazione, tocca a loro: è stato un Natale molto sofferto, hanno accettato lo stipendio posticipato a gennaio, niente tredicesima, solo il 50% della quattordicesima e invece… A questo punto, i dipendenti vanno in comune a chiedere spiegazioni al sindaco Giuliano Sala e a tutta la maggioranza riunita. La discussione accesa si protrae fin quasi a mezzanotte.
A distanza di poche ore, entrati in servizio come al solito alle 3.30, hanno deciso di applicare il regolamento: è stata raccolta soltanto l’immondizia in regola mentre, accanto a quella non in regola rimasta per strada è stato lasciato un avviso che ricorda all’utente come deve essere conferita. Purtroppo la maggior parte della monnezza dei cittadini di Bracciano pare non sia a norma. Bracciano oggi sembra un paese abbandonato alla sporcizia. E adesso cosa succederà?
Il gesto ha ottenuto che il sindaco ha dato ordine a Marchesi di pagare gli stipendi di dicembre per intero oggi, mercoledì 21 gennaio. Il problema però non è risolto, ci spiega un dipendente, “ormai non ci crediamo più, perché questa situazione si ripete tutti i mesi, mancano gli stipendi, siamo senza soldi, col mutuo da pagare, famiglie con bambini piccoli, siamo disperati. Si sono mossi anche i nostri sindacati con una diffida al comune e la dichiarazione dello stato di agitazione. E finchè riceveremo metà stipendio, noi faremo metà del lavoro”.
E come hanno reagito i cittadini stamattina? “prima ci volevano menare, qualcuno ci ha aggredito, poi hanno capito che siamo qui per lavorare, che facciamo una vita dura. Vogliamo informare correttamente la popolazione, affinchè si convinca che il problema non siamo noi, che non può prendersela con noi”.
Ma a cosa è servito allora quel salasso di tasse sui rifiuti, che i cittadini hanno appena versato nelle casse comunali, con un aumento di circa l’80 % negli ultimi due anni ?
“Sono servite a tappare i buchi precedenti” interviene Franco Ridolfi, uno dei 21 dipendenti licenziati.
“ il comune non ha più un soldo” continua “fino a poco tempo fa il bilancio veniva salvato dalla B.A., ma ora che gli altri comuni conferitori non pagano, essendo la discarica chiusa, il comune di Bracciano, unico cliente rimasto, da solo non è in grado di pagare il servizio prodotto dalla BA e quindi neanche gli stipendi. Inoltre, sono circa due anni che non si fanno gare per il servizio della raccolta rifiuti. Il motivo è che non ci sono soldi. Da anni il comune sta firmando contratti in perdita con la B.A. Come si evince dall’ultima relazione ufficiale del direttore generale che dichiara che la B.A. sta perdendo oltre 100.000 euro al mese. Spiega che, se il comune sottoscrivesse un contratto pluriennale, sarebbe possibile ottenere un finanziamento dalle banche. Ma è solo un modo per spostare la scadenza di qualche anno, di salvare una situazione soltanto apparentemente e momentaneamente, per rimandarne la catastrofe annunciata”.
Qual è la situazione dei ricorsi contro i licenziamenti dei 21 dipendenti, dei quali anche lei fa parte?
“Sono stati accettati tutti meno tre” spiega Ridolfi, “dei quali due per documentazione insufficiente e uno perché presentato fuori tempo massimo. Inoltre, è in sospeso quello che riguarda le dipendenti donne, che erano state licenziate in blocco come donne, e sul quale pende la discriminazione di genere.
Il prossimo 10 febbraio è fissata l’udienza per una di loro ed è prevista una sentenza immediatamente esecutiva. In caso positivo, il comune è tenuto a riconoscere il risarcimento stabilito dal giudice entro 10 giorni. Ma il nostro comune, dal novembre scorso non ha ancora preparato il documento per l’accantonamento della cifra. Essendo cliente inassolvente della B.A., i ricorrenti possono chiedere il pignoramento. Se anche gli altri ricorsi andassero a buon fine, il pignoramento sui conti del comune supererebbe il milione di euro”.
Ma come può il comune avere i conti pignorati? Sarebbe la sua fine.
“Per evitare il blocco dei conti comunali” continua l’ex dipendente della B.A. “mi risulta che gli avvocati del comune stiano contattando telefonicamente i primi ricorrenti per proporre loro di rinunciare al pignoramento in cambio dei soldi stabiliti dal giudice, ma con pagamenti rateali, oppure propongono la metà dell’importo con la garanzia di pagare subito”.
Però, Sala fa assegnamento sull’appello, è sicuro che alla fine la magistratura gli darà ragione: “Sì, ma nel frattempo chi ha vinto il ricorso va pagato subito. Il resto sono tutte supposizioni inutili, fumo negli occhi”.
Da anni la nostra associazione chiede al sindaco di rendere nota la situazione che coinvolge comune e Bracciano Ambiente. Proprio qualche giorno fa avevamo riformulato a Giuliano Sala una serie di domande rimaste sempre senza risposta. Come queste:
1) perché il sindaco SALA non spiega dettagliatamente come sono stati spesi € 12.000.000 (dodici milioni €), pagati da tutti i cittadini dei Comuni che conferivano i rifiuti a Cupinoro, e che dovevano servire per il post-mortem della citata discarica, naturalmente con il supporto dei bilanci certificati della Bracciano Ambiente, nei quali sicuramente figureranno puntuali e precisi nei dettagli delle uscite come sono stati spesi detti € 12.000.000?
2) perché il sindaco SALA ha confermato come amministratore della Bracciano Ambiente l’avvocato Marcello MARCHESI, senza tenere in considerazione né il fatto che lo stesso è sotto indagine della magistratura, né che la Bracciano Ambiente, senza i notevoli aiuti finanziari ricevuti dalla Regione Lazio (quindi a carico anche dei cittadini di Bracciano), probabilmente avrebbe dovuto portare i libri contabili in Tribunale ?
3) perché il sindaco SALA si rifiuta di tenere un consiglio comunale aperto a tutta la cittadinanza su temi importanti quali: aliquote TASI, aliquote TARI, aliquote IMU, aliquote irpef, confluenza del Comune di Bracciano nell’area metropolitana di Roma ?

Associazione Salviamo Bracciano

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