CASSINO – Questione Acea, D’Onofrio attacca l’opposizione: Disinforma

“Sulla questione Acea si continua a fare molta confusione. Anzi per essere più precisi continua a manifestarsi la volontà da parte dell’opposizione consiliare ed extra consiliare di fornire un’informazione parziale e del tutto distorta rispetto alla realtà. È opportuno, quindi, partire proprio dalla sentenza del Tar dello scorso mese di dicembre che condanna l’Ente alla restituzione degli impianti all’Acea e per la quale già è stato predisposto il ricorso al Consiglio di Stato. Basta saper leggere quella sentenza per rendersi conto che il Tar si è espresso solo ed esclusivamente per quanto concerne gli impianti idrici e non sulla richiesta di risarcimento di Acea che sarà, invece, oggetto di discussione in un’altra causa. Ciò nonostante con ogni mezzo, per ultimo l’affissione di manifesti abusivi ancora una volta non firmati, si continua a tirare in ballo la richiesta di risarcimento di 20 milioni di euro da parte di Acea. I cittadini di Cassino devono avere ben chiaro che il Comune non è stato condannato ad alcun risarcimento e che quindi i 20 milioni di euro non rientrano nella sentenza emessa dal Tar. In merito vorrei fare, tuttavia, i complimenti ai consiglieri di opposizione Picano ed Evangelista che si sono rivolti alla Corte dei Conti per quanto concerne l’aspetto economico della vicenda. A tal proposito, infatti, va ribadito che la quota maggiore del risarcimento richiesto di Acea è maturata negli anni precedenti a questa Amministrazione. Un risarcimento che proprio questa Amministrazione ha scongiurato in passato, riuscendo nel 2013 a scongiurare il pagamento di 12 milioni (maturati prima del 2011) di euro che la società idrica vantava per il mancato utilizzo degli impianti e dei costi di depurazione. Ben venga, quindi, la decisione di Evangelista e di Picano di coinvolgere la Corte dei Conti perché servirà a far chiarezza anche in merito agli anni in cui a governare Cassino erano proprio loro e la loro compagine politica. Un elemento a cui chi ha realizzato ed affisso qui manifesti abusivi ed anonimi non ha minimamente fatto riferimento.  Ma d’altronde questo è un aspetto che non ci sorprende visto che sono tre anni che assistiamo ad un’opposizione extra consiliare che scade sempre negli attacchi personali verso la persona del sindaco senza nemmeno avere il coraggio di firmarsi. Un malcostume che a noi non appartiene e a quei manifesti intendiamo rispondere ripristinando la verità dei fatti, ricordando le tante battaglie portate avanti dall’Amministrazione per evitare una gestione privata del servizio idrico e le prese di posizione forti che il sindaco ha preso nell’ambito dell’Assemblea dei Sindaci della Provincia, votando più volte per la risoluzione del rapporto con Acea. Finiamola, quindi, di fare del terrorismo informativo, fornendo ai cittadini un quadro distorto. Il Comune di Cassino non è stato condannato al pagamento dei 20 milioni di euro, ma alla restituzione degli impianti. Due questioni ancora aperte, quindi, che verranno discusse nelle opportune sedi giudiziarie e per le quali noi ci schiereremo sempre per mantenere una gestione pubblica dell’acqua.” È quanto emerge in una nota a firma del capogruppo del Partito Democratico Anna D’Onofrio.

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