LATINA – Sfruttamento lavoratori immigrati, FLAI-CGIL si costituisce parte civile
Ieri mattina presso il tribunale di Latina si è tenuta l’udienza preliminare del processo penale contro sei persone che, da quanto si evince dalle indagini degli inquirenti, hanno falsificato documenti (contratti di lavoro e permessi di soggiorno) in cambio di cospicui pagamenti in denaro nei confronti di decine di lavoratori di nazionalità indiana.
“Abbiamo deciso di costituirci parte civile – dichiara Giovanni Gioia Segretario Generale della Flai-Cgil di Latina – in un processo così complesso perché sosteniamo ormai da anni che dietro lo sfruttamento dei lavoratori agricoli extracomunitari della provincia di Latina, si nasconde un business illegale che va dal controllo dei flussi migratori, alla mercificazione dei permessi di soggiorno, affitti, subaffitti, falsificazione di documenti come il permesso di soggiorno e i contratti di lavoro, pagamento di cospicue somme per i ricongiungimenti familiari, quote di salario gestite dai caporali e così via. Per questi motivi riuscire a dimostrare che esiste un legame tra tutti questi fenomeni è fondamentale per la Flai-Cgil per poter fare ciò che la Costituzione Italiana e lo Statuto della Cgil prevedono: la libertà di pensiero, di culto e di rappresentanza! Come fa un lavoratore agricolo reso schiavo da tutti questi ricatti ad iscriversi liberamente al nostro sindacato e a poter esercitare i propri diritti?”
“Non esiste un altro modo – continua Gioia – per svolgere il nostro mestiere di sindacalisti nel rappresentare i lavoratori se non quello di colpire alla base tutti questi fenomeni che scaturiscono nello sfruttamento lavorativo che spesso sfocia nella riduzione in schiavitù.”
“Come Flai-Cgil , a partire dal livello nazionale e anche nella nostra provincia, abbiamo iniziato un lungo percorso –aggiunge Eugenio Siracusa Segretario Organizzativo della Flai-Cgil di Latina – chiedendo e ottenendo la penalizzazione del reato di caporalato (che fine a qualche anno fa era solo un illecito civile), poi abbiamo chiesto alla Commissione Nazionale Antimafia di inserire nel 416 bis (reati di stampo mafioso) tale reato e ora ci stiamo battendo per rendere pubblico e non gestito dai caporali il mercato del lavoro agricolo.. Questi sono i nostri obiettivi e in questi rientra a perfezione la costituzione di parte civile in questo processo.”
Artefice dell’importante risultato è stata la tenacia e la caparbietà, oltre che la professionalità, dell’Avvocato della Flai-Cgil di Latina Diego Maria Santoro.
“Non è stato semplice – dichiara l’Avvocato – riuscire a dimostrare la connessione tra la falsificazione di documenti e lo sfruttamento lavorativo, ma ci siamo riusciti e per questo siamo soddisfatti e ringraziamo anche la sensibilità del Giudice che ha accolto la nostra richiesta senza riserve. Tale Costituzione di parte civile rappresenta innanzitutto un’innovativa pronuncia giurisprudenziale circa il riconoscimento di un diritto proprio dell’Organizzazione Sindacale leso da condotte afferenti reati di falsità documentali finalizzate all’ottenimento di un permesso di soggiorno. Inoltre il provvedimento reso in sede di udienza preliminare, si pone come un riconoscimento dell’importante ed essenziale opera svolta dal Sindacato Flai-Cgil, in favore dei braccianti agricoli di origine indiana presenti sul territorio della provincia di Latina.”
“ L’importante iniziativa della Flai – conclude Anselmo Briganti Segretario Generale della Cgil di Latina – non è solo simbolica e non è importante solo per migliorare le condizioni dei braccianti agricoli in provincia di Latina, ma deve veicolare e fungere da traino per altre iniziative di questo tipo che sempre più spesso vedranno impegnato il nostro Sindacato nell’ottica di estendere a 360° la difesa dei diritti, della dignità e delle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori e dei cittadini che la Cgil rappresenta.”
Comunicato Stampa FLAI CGIL Latina