SORA – Scioero consorzi, Prospero esprime soldiarietà ai lavoratori

Piena solidarietà ai lavoratori da parte del Presidente del Consorzio di Bonifica della Conca di Sora.
Il prof. Angelo Prospero, alla notizia dello sciopero generale proclamato per mercoledì 14 gennaio dalle segreterie di FAI CISL, FLAI CGIL e FILBI UIL, ha immediatamente voluto esprimere sostegno a quanti stanno lottando in un contesto che si va facendo sempre più difficile da sostenere. Tra le motivazioni dello sciopero ci sono i ritardi nell’erogazione degli stipendi in alcuni consorzi, ma soprattutto la confusione nel progetto di riordino del settore.
“L’ipotesi di ridurre a due gli attuali dieci consorzi di bonifica regionali – ha dichiarato Prospero – appare quantomeno discutibile. Le nostre strutture sono indispensabili per la tutela del territorio e meriterebbero investimenti e non smembramenti con tagli di risorse che ne profetizzano una gestione futura pessima”.
Il presidente del Consorzio di Bonifica della Conca di Sora riporta una serie di dati che confermano la validità della presenza in ambito regionale di strutture che attualmente funzionano, mentre dalla Regione non si fanno che ipotizzare situazioni tutt’altro che migliorative.
“Sembra quasi – aggiunge Prospero – che in Regione si punti a creare dei diversivi, concentrando l’attenzione sullo smantellamento di enti che funzionano, per distrarre da altre vicende, vedi il caso Fiorito ed altre simili molto più vicine nel tempo, in cui è evidente lo spreco di denaro pubblico”.
La dura presa di posizione di Prospero è rivolta soprattutto ad una politica che non dà risposte, e che proprio per questo porterà tra due giorni allo sciopero generale indetto dalle segreterie regionali.
“Solidarizzo pienamente con i lavoratori, perchè conosco perfettamente le difficoltà che sta attraversando un settore che resta un ambito molto delicato ma essenziale, e condivido anche l’affermazione sindacale che specifica come un riordino dei consorzi non possa essere affrontato senza pianificazioni oculate, in quanto una mancanza di indicazioni precise per il futuro, e soprattutto sull’occupazione, equivale ad un salto nel buio nel quale a rimetterci, oltre ai lavoratori, sono tutti i cittadini”.

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