ARPINO – Imu sui terreni agricoli, il Sindaco Rea replica al consigliere di minoranza Quadrini

A seguito di alcune polemiche innescate dal Consigliere Gianluca Quadrini sull’IMU imposta dal Governo sui terreni agricoli si impone qualche precisazione da parte dell’amministrazione comunale di Arpino.
Che l’introduzione di questa nuova tassa abbia generato disappunto e confusione è evidente a tutti , visto che il Governo è stato costretto a rivedere il criterio iniziale e molti Comuni (tra cui Arpino) hanno proposto ricorso al TAR chiedendo l’annullamento di questa disposizione normativa. Il Comune di Arpino è risultato doppiamente beffato perché, secondo la classificazione dell’ ISTAT, risulta parzialmente montano e per questo i cittadini devono subire una tassazione che alcuni Comuni contigui, pur avendo la stessa morfologia, non devono pagare.
Pretendiamo  per gli Arpinati, gli stessi diritti degli altri, ed equità’ – afferma il Dr.Mauro Visca dello staff del Sindaco – per questo non smetteremo mai di affermare con forza ogni atto a loro tutela! 
Perciò ci è parso doveroso ed urgente anche chiedere all’ Istat e all’ Uncem un’ immediata revisione della nostra posizione nella classificazione redatta! Non possiamo certo sostituirci al governo, ma non possiamo neppure permettere che il destino del nostro Paese si consumi con tacito consenso  degli amministratori, come avvenuto in passato. La classificazione  utilizzata, oltre ad essere imprecisa,  è fortemente penalizzante ed è necessario tornare a rivedere i criteri di applicazione dell’imposta, poiché rimangono fuori dall’esenzione molte aree come quelle collinari, presenti nel nostro territorio. Zone in cui si rischia di mettere a repentaglio un’attività agricola non particolarmente redditizia e fondamentale presidio per la tenuta ambientale e idrogeologica di intere comunità. A pochi mesi dall’inizio dell’Expo non possiamo ignorare che l’agricoltura, in vaste aree dei nostri territori, è espressione di quelle produzioni di qualità, tipiche e biologiche, che dobbiamo essere capaci di sostenere e tutelare se vogliamo veramente pensare a modelli di sviluppo che abbiano al centro la terra e chi la coltiva. Noi Comuni inoltre non possiamo continuare ad essere i Bancomat dello Stato e assurgere al ruolo degli esattori per cittadini che oltre a esborsare, vedono tagliare agli Enti più prossimi fondi che poi impongono agli amministratori di ridurre a loro servizi ed opere”.
Il Sindaco Avv.Renato Rea interviene sulle esternazioni del Consigliere Quadrini: “ Parla di applicazione di una tariffa sbagliata perché non approvata in Consiglio Comunale, ed addirittura di appropriazione indebita (!). Devo sottolineare che proprio nel Consiglio Comunale del 22/05/2014 (al quale Quadrini era presente e che nulla ha rilevato in merito astenendosi dalla votazione!) vennero approvate le tariffe che oggi lui dichiara illegittime. Basta rileggere la delibera consiliare (che va letta per intero ed anche nelle premesse che ne costituiscono parte integrante!) laddove si dice “.. .. considerato che questo Ente ha deliberato il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale e che al fine di garantire gli equilibri economici-finanziari dell’Ente, occorre prevedere un gettito dell’imposta conseguibile con le aliquote e detrazioni di seguito riportate: aliquota 10,6 per mille per tutti i fabbricati, aree fabbricabili e terreni … omissis….” , per rendersi conto della clamorosa gaffe  del Consigliere Quadrini. Ma anche a prescindere dalla deliberazione Consiliare, si dovrebbe sapere che per legge un Comune in fase di riequilibrio con accesso al Fondo di Rotazione ha l’ obbligo di porre le aliquote al massimo anche in deroga ad eventuali limitazioni disposte dalla legislazione vigente! Ed anche questa (oltre alla classificazione di paese parzialmente montano) è una realtà che la mia Amministrazione ha ereditato e che i cittadini hanno subito e stanno subendo!
Quindi, premesso che avremmo volentieri fatto a meno di veder applicare questa ulteriore gabella a carico degli Arpinati, sono le leggi dello Stato prima ancora che una delibera Consiliare ad imporre le tariffe da applicare, e l’improvvisato economista che ha suggerito al Consigliere Quadrini questa ultima esternazione avrebbe dovuto conoscere le normative e le deliberazioni del Consiglio Comunale prima di far esporre il suo paladino all’ennesima figuraccia. Quest’ultimo avrebbe invece dovuto almeno rileggersi la delibera di un Consiglio cui ha partecipato! Altro che approssimazione della Amministrazione Comunale! La verità è che l’opposizione degli Arpinati è rappresentata da chi non rilegge nemmeno quello che gli scrivono!”.

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