FROSINONE – Abbruzzese torna sull’Imu agricola: Tassa iniqua, va abolita

“Ribadisco il concetto che l’Imu sui terreni agricoli deve essere totalmente abolita. Una tassa iniqua con cui Renzi tartassa ulteriormente i cittadini, senza che il presidente Zingaretti, ormai distolto dal suo operato a causa dell’importantissimo dibattito sulla Amatriciana, emetta un fiato e con l’avallo dei primi cittadini del centrosinistra. Credo sia indispensabile un segnale forte verso questa politica scellerata del governo. I Sindaci, soprattutto quelli vicini al partito del premier, dovrebbero cominciare a manifestare la loro contrarietà al provvedimento anche con atti eclatanti ma civili, per imporre al presidente del Consiglio un provvedimento che elimini  questa ulteriore tassa a danno degli italiani”. Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, vice presidente della commissione Sviluppo Economico, Lavoro e PMI.
“Ieri sono scaduti i termini per il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli, molte sono le proteste in corso ed i comuni ognuno con le proprie modalità stanno cercando, chi tramite ricorsi, chi attraverso proroghe a far fronte all’ennesimo pasticcio dell’esecutivo. Insomma, di motivazioni ce ne sono tante e tra queste c’è anche quella di prendere per metro di giudizio una tabella erroneamente attribuita all’Istat che seleziona i comuni totalmente montani, parzialmente montani e non montani. Il documento risale addirittura a 63 anni fa, quando la legge  991/1952, oltre a stabilire i criteri di classificazione geomorfologici (l’80% della superficie al di sopra dei 600 metri o un dislivello maggiore di 600 metri) e di tipo reddituale dei terreni (reddito imponibile medio per ettaro inferiore a 2.400 lire), disponeva che la commissione censuaria centrale istituita presso il Ministero delle Finanze fosse incaricata di stilare e mantenere il conseguente elenco. Classificazione poi trasmessa all’Istat dall’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani).

Nella sostanza però e a prescindere da tutto, l’imposizione dell’imu sui terreni agricoli non può essere condivisa nella sua interezza, in un alcun caso. Anche se qualcuno ha esultato dopo la correzione dei Consiglio dei Ministri, qui siamo di fronte effettivamente ad una “tassa sui rovi”, perchè nella stragrande maggioranza dei casi, i terreno soggetti all’imosta sono abbandonati ed incolti e dunque improduttivi. Ho l’impressione che da qui a breve questo governo tasserà anche l’aria che respiriamo”, ha concluso Abbruzzese.

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