FROSINONE – Prezzo del latte, Coldiretti sollecita l’Assessore Ricci per una nuova trattativa
“La Regione convochi immediatamente un incontro per favorire un accordo tra le parti sul prezzo del latte alla stalla”. È la richiesta che il direttore e il presidente della Coldiretti del Lazio, Aldo Mattia (nella foto con il Sindaco di Roma Ignazio Marino) e David Granieri, hanno formalizzato in una lettera all’assessore regionale all’agricoltura, Sonia Ricci. “La Coldiretti – si legge – è in fase di mobilitazione sul territorio attraverso assemblee con gli allevatori che, esasperati dal continuo deprezzamento del prodotto, chiedono la proclamazione di azioni di protesta in prossimità di siti istituzionali e, in particolare, davanti alla Regione Lazio per sollecitarla a svolgere il suo ruolo di mediazione a tutela di una filiera produttiva di grande rilevanza economica e occupazionale”. Il prezzo del latte fresco moltiplica quattro volte dalla stalla allo scaffale con un ricarico, sul banco vendita, del 328% nell’ultimo anno. La problematica è stata rilanciata venerdì scorso dalla manifestazione che Coldiretti ha promosso a Roma (dove è intervenuto anche il governatore Nicola Zingaretti) e in altre città per sensibilizzare istituzioni e consumatori sul rischio della scomparsa del vero latte Made in Italy a causa della inarrestabile chiusura delle stalle causata dal crollo del prezzo riconosciuto agli allevatori, così basso (0,35 centesimi in media) da non garantire nemmeno più la copertura dei costi aziendali. La produzione di latte vaccino nel Lazio, al 31 marzo scorso, è stata effettuata da 1.413 aziende e 54.048 vacche, per una produzione commercializzata di 342.500 tonnellate. Tra il 2011 e il 2013 il numero delle imprese in produzione è calato del 5,9% ed è scesa del 2,6% la produzione commercializzata. “Dall’inizio della crisi – si legge nella lettera inviata all’assessore regionale Sonia Ricci – è stata chiusa in Italia una stalla su cinque, con la perdita di 32mila posti di lavoro. Le 36.000 stalle in attività nel 2014 hanno prodotto 110 milioni di quintali di latte, mentre sono 86 milioni i quintali importati. Per ogni milione di quintale di latte importato in più scompaiono 17mila mucche e 1.200 occupati in agricoltura. Difendere il latte italiano significa difendere un sistema che garantisce 180mila posti di lavoro e una ricchezza di 28 miliardi di euro, pari al 10% dell’agroalimentare nazionale”.