FROSINONE – Pizza napoletana patrimonio Unesco, il commento di Coldiretti dopo le 3402 firme raccolte in Ciociaria

La Commissione nazionale italiana Unesco ha candidato la pizza napoletana a Patrimonio dell’Umanità. Riconoscimento che, qualora arrivasse, permetterebbe di tutelare un business che, solo in Italia, ha raggiunto i 10 miliardi di euro. Il dato emerge da un’analisi Coldiretti, che ha partecipato alla petizione conclusasi con la raccolta di 300mila firme (raccolta alla quale hanno collaborato anche Associazione Pizzaiuoli Napoletani e Fondazione UniVerde dell’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio). A Frosinone le adesioni sono state 3.402. Con la decisione della Commissione italiana Unesco di candidare l’“Arte dei Pizzaiuoli Napoletani” inizia un negoziato internazionale che coinvolgerà 163 stati con valutatori indipendenti chiamati ad esaminarla per decidere entro il 15 novembre 2016 se iscriverla nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. “La nostra iniziativa – spiega Saverio Viola, direttore Coldiretti di Frosinone – non è uno spot pubblicitario, ma un passo decisivo verso la tutela di un prodotto altamente identitario della nostra cultura. Vogliamo esaltare e caratterizzare uno dei simboli della italianità, facendo in modo che le pizze sfornate nel nostro paese siano confezionate con farina, olio, mozzarella e pomodori rigorosamente italiani. È questo il senso della sfida che Coldiretti – aggiunge Viola – ha voluto lanciare in vista dell’Expo: i piatti e i prodotti tipici italiani devono essere confezionati con materie prime unicamente italiane, per rispetto dei produttori e a beneficio dei cittadini. Questa candidatura rientra nella guerra che abbiamo scatenato contro il falso Made in Italy che, all’insaputa dei consumatori, invade mercati, negozi, supermercati”.

I NUMERI DELLA PIZZA
Più di 4 pizzaioli su 10 sono stranieri In Italia. Nel settore sono vacanti 6.000 posti. Sono almeno 100.000 i lavoratori fissi nel settore pizza ai quali se ne aggiungono altri 50.000 nel fine settimana, secondo i dati dell’Accademia Pizzaioli.  Di questi, 65.000 sono italiani. Tra gli stranieri a prevalere sono 20.000 egiziani e 10.000 marocchini. Con il riconoscimento della pizza nella lista Unesco si tutela un business che solo in Italia ha raggiunto 10 miliardi di euro per 63mila pizzerie. Ogni giorno si sfornano 5 milioni di pizze per un totale di un miliardo e mezzo all’anno secondo la Fipe.

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