ROMA – In arrivo altri immigrati, Santori attacca Marino e Alfano: Il primo impone, il secondo dispone

“Tra Roma e provincia ospiteremo 3185 profughi, ci costeranno quasi 28 mln di euro per il periodo che va da maggio a dicembre di quest’anno. E la sicurezza va a rotoli è inutile fare la passerella nei Comitati per l’ordine e la sicurezza se poi si riempiono i quartieri di immigrati. Quanto previsto dall’avviso pubblico della Prefettura di Roma è vergognoso e ancora una volta il ministro Alfano non ha compreso lo stato attuale di questa città e del suo hinterland. Alfano impone e Marino dispone, il sindaco di Roma, primo cittadino anche dell’Area Metropolitana, ancora una volta dimostra di non aver compreso le esigenze del nostro territorio e risponderà politicamente per il suo atteggiamento menefreghista e presuntuoso”, così in una nota Fabrizio Santori (nella foto), consigliere regionale del Lazio, commentando quanto già riportato dalla stampa sul bando pubblicato dalla Prefettura di Roma per “assicurare i servizi di accoglienza a cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e la gestione dei servizi connessi” per il territorio capitolino.

“Duemila saranno i profughi che saranno ospitati nella città di Roma, più di mille quelli che andranno nei piccoli comuni della provincia. Più di 500 nei primi tre municipi di Roma Capitale, 89 saranno distribuiti tra il IV e il IX Municipio, 787 tra i Municipi X, XI, XII e il comune di Fiumicino, 242 nei municipi XIII, XIV e XV. Ciò che contestiamo non è solo l’incapacità socio-economica della collettività di rispondere a una nuova ondata di profughi, ma anche le procedure adottate nell’identificazione del loro stesso status, quasi sempre eseguito con pressapochismo. Il caso dei kosovari sollevato la scorsa settimana dal comitato DifendiAMO ROMA è emblematico: in Germania e Belgio sono stati espulsi cittadini kosovari con la motivazione ufficiale che in quella regione non c’è né guerra né persecuzione. In Italia ad esempio ci sono ancora moltissimi cittadini bosniaci che godono di questo status nonostante la guerra bosniaca sia stata fortunatamente consegnata alla storia. E, infine, siamo preoccupati per il caos e i disagi che queste strutture alberghiere andranno a provocare sui quartieri di Roma e sulle piccole realtà della provincia. I tristi episodi di Tor Sapienza e di Nettuno evidentemente non hanno insegnato nulla dal punto di vista politico sul grave stato di disagio che vivono gli italiani. Marino e Alfano sono ancora una volta avvisati”, conclude Santori.

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