ANAGNI – I Trillanti in concerto, una serata in compagnia dei suoni del Salento
Era un giorno di primavera del 2013 e quegli amici che si erano ritrovati in una cantina a “fare le prove” ancora non sapevano di chiamarsi “i Trillanti” – parola che allude al suono che fa il tamburello quando vibra, un suono così simile al salto della donna pizzicata dalla tarantola, un suono che somiglia a uno scintillìo. Sono passati due anni e i Trillanti si accingono ora a festeggiare questo tempo dedicato alla musica con sacrificio e amore. Il 26 aprile, presso il ristorante pizzeria Michelangelo Dancing ad Anagni, terranno un concerto con la partecipazione straordinaria di Antonio Castrignanò.
Antonio Castrignanò, celebre musicista salentino, voce e tamburo della Notte della Taranta, è stato tra i fautori della scoperta della musica popolare salentina, sebbene il suo percorso artistico si sia poi sviluppato indipendentemente da quel fenomeno, collaborando con i Negramaro, Goran Bregovic, Ludovico Einaudi.
Il concerto inizierà alle 21:00, ma per i veri amanti della musica popolare il divertimento inizia dal pomeriggio: alle 17:00 Alessandro Calabrese e Cristina Falasca terranno uno stage di Spallata di Schiavi d’Abruzzo, ballo caratteristico per i colpi dei fianchi, coordinati con il battito del piede. Un giorno denso di appuntamenti per festeggiare i due anni compiuti dai Trillanti. Il gruppo, nato da un’idea di Mattia Dell’Uomo e costituito da giovanissimi (fisarmonica, organetto, percussioni, fiati, strumenti a corda, voce, danzatrice), si dedica alla musica popolare proponendo non solo gli stornelli tipici e le ballarelle ciociare o le ben note pizziche salentine, ma anche le tammurriate campane e le tarantelle calabresi. Nonostante la giovane età, i Trillanti vantano già numerose collaborazioni: da Giuliano Gabriele (Giuliano Gabriele &nsamble) a Giancarlo Paglialunga (Canzoniere Grecanico Salentino), da Salvatore Crudo (Tamburellisti di Torrepaduli) a Giuliano Conte (Nui Nisciunu).
Tramite la forza della musica, i Trillanti fanno ascoltare (o riascoltare) le favole antiche, quando c’era la guerra e non si mangiava, quando si resisteva, quando si amava.