FROSINONE – Troppe tasse per le imprese, l’allarme di Cestra (Confartigianato)

“Imprese sempre più penalizzate dal sistema creditizio, con la Ciociaria che purtroppo sta risentendo più di altre zone di questo problema, a causa di una perdurante tendenza alla riduzione dei prestiti alle aziende, soprattutto a quelle di piccole e medie dimensioni. Un dato purtroppo ancora più negativo perché aggravato dalla circostanza che mentre nel nostro territorio, provinciale e nazionale, i prestiti alle imprese diminuiscono e salgono i tassi di interesse, la politica monetaria espansiva sta invece riducendo tali tassi”.

Una denuncia pesante quella di Augusto Cestra, presidente di Confartigianato Imprese Frosinone, che é tornato ad alzare la voce in difesa delle piccole e medie imprese, di cui oltre mille di matrice artigiana in provincia sono iscritte all’associazione di via Armando Fabi.

“Gli ultimi dati rilevati dall’Eurosistema sui tassi delle imprese nei maggiori paesi dell’Eurozona a 19 relativi a febbraio 2015 – ha affermato Cestra citando dati del Centro studi nazionale di Confartigianato – evidenziano che in Italia le società non finanziarie (escluse quindi le famiglie produttrici) pagano sui nuovi finanziamenti un tasso di interesse del 2,40%, di 38 punti base superiore a quello medio dell’Eurozona a 19 (2,02%)”.

Cestra sciorina altri dati allarmanti: “Nonostante il calo del costo dei prestiti, le incertezze in questa fase di debole ripresa sono confermate dal persistere, a febbraio 2015, di un calo del 3,2% dei prestiti alle imprese con meno di 20 addetti, peggiorando il -3,3% di gennaio; la tendenza è peggiore anche del -2,9% rilevato circa un anno fa e precisamente a marzo 2014. Anche per il totale imprese i prestiti calano (-2,6%), peggiorando la tendenza di gennaio (-2,4%)”.

Di qui un nuovo appello al sistema bancario, soprattutto a quello maggiormente legato al territorio, “affinché sia più vicino al mondo delle piccole e medie imprese, specie quelle artigiane, molte delle quali in profonda sofferenza, affinché, essendo tale comparto da sempre la spina dorsale dell’economia nazionale e provinciale, le stesse possano ricevere quell’ossigeno necessario ad andare avanti, ad evitare chiusure, ad alzare ancora e nonostante tutto, giorno dopo giorno, la propria saracinesca”.

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