POMEZIA – Lo SPI Roma Sud ricorda le vittime del nazifascismo con gli studenti del ‘Piaget’

Lo Spi ha incontrato ancora una volta i giovani per ricordare con loro il passato, la storia del nostro Paese e per fare in modo che alcuni errori non si ripetano. Con questo spirito la Lega del VII Municipio di Roma insieme allo SPI Roma Sud Pomezia Castelli ha voluto celebrare le vittime del nazifascismo proprio nel giorno del rastrellamento del Quadraro, 17 aprile 1944, e lo ha fatto insieme agli studenti dell’Istituto Superiore Jean Piaget che ha ospitato il convegno.
Un incontro inusuale e senza retorica dove protagonisti sono stati i ragazzi, perché, come ricordato da Rosa Carbone, Segretaria Generale SPI Comprensoriale, “noi siamo qui per portare storie e testimonianza ai giovani che sono il nostro futuro”. A pochi giorni dal 25 aprile questa è stata l’occasione per riflettere sull’impegno ed il sacrificio di chi combatté la Resistenza,  “per un’analisi profonda – sottolinea Adriano Valentini, Seg. Gen. della VII Lega – di cosa sono state la dittatura, la guerra, la limitazione della libertà e la lotta per i diritti, che oggi sono di nuovo messi a rischio”.
Ma soprattutto si è voluto ricordare un episodio spesso dimenticato dalle cronache ufficiali, quello del rastrellamento del Quadraro appunto, raccontato con efficacia da uno studente: il 17 aprile di 71 anni fa le truppe tedesche dapprima assediarono il quartiere, covo di partigiani, e dopo un rastrellamento deportarono nei campi di concentramento in Germania più di 900 uomini, ricordati poi come “gli schiavi di Hitler”. “71 anni sono molti – ha concluso il ragazzo – tra poco non ci saranno più testimoni diretti e spetta a noi fare in modo che non si dimentichi questo importante tassello della storia della Resistenza romana ed italiana”.
E’ stata poi la volta di un’intensa lettura eseguita da pensionati del gruppo cultura della Lega e da allievi dell’istituto, che hanno portato sul palco il libro di Elia Marcelli “Li romani in Russia”. Un’opera in ottave scritta in romanesco, il linguaggio più adatto a descrivere la tragedia di un popolo alternando veridicità ed ironia, pathos e irriverenza. Il libro, di grande impatto emotivo, narra in prima persona le reali vicende di un plotone di fanteria durante la Campagna di Russia (1941-1943) finita con una disfatta: di 220.000 uomini mandati alla guerra solo 20.000 fecero ritorno. I lettori hanno saputo raccontare con bravura la partenza, i combattimenti, la neve, la fame, la disfatta, la morte. Ha colpito soprattutto il lavoro fatto insieme, la grande sintonia, il rispetto e l’affetto nato fra anziani e studenti che ha portato ad uno spettacolo emozionante.
E dopo gli interventi dei rappresentanti delle Istituzioni e del sindacato, del Preside dell’istituto, del Presidente ANPI di Roma, Ernesto Nassi, è stata Carla Cantone, Segretaria dello SPI Nazionale, a chiudere l’evento sottolineando il piacere e l’orgoglio di avervi preso parte.
“E’ doveroso ricordare la tragedia del Quadraro, un quartiere martire a cui non sempre è stata resa giustizia – ha affermato Carla Cantone – Chi ha combattuto per la liberazione del nostro paese ha fatto in modo che le generazioni successive potessero vivere 70 anni di democrazia. Il 25 aprile ed il 1 maggio sono due date straordinarie per la nostra democrazia ma c’è un grave tentativo di revisionismo e noi non possiamo accettare che ciò che hanno fatto il fascismo ed il nazismo sia una pagina di storia da riscrivere. Dobbiamo continuare a tenere alta la bandiera della verità per difendere i valori di giustizia, democrazia, libertà. Tocca a voi giovani portare avanti questa voglia di pace e diritti e noi siamo al vostro fianco, perché lo SPI ha a cuore il futuro dei giovani”.