REGIONE – Abbruzzese, altro attacco a Zingaretti: Solo annunci, basti guardare a Garanzia Giovani
E’ ormai arcinoto che Zingaretti & Co., al manifestarsi delle criticità, sappiano trovare soluzioni soltanto attraverso nuovi e improbabili annunci di svariata natura. Ed è successo anche in questi ultimi giorni. Infatti, dopo la pubblicazione dei dati diffusi da Eures sulla disoccupazione record nel Lazio, parliamo di 329.000 cittadini senza lavoro, la maggioranza si è adoperata per riuscire a trovare qualche sfaccettatura positiva per non ammettere il proprio fallimento politico in questi due anni di mandato. Molti hanno tirato in ballo il programma Garanzia Giovani, ma è ormai di dominio pubblico che le aziende collegate a questo provvedimento non ricevono, dalla Regione Lazio, da oltre quattro mesi il supporto finanziario per gli inserimenti lavorativi e la formazione”. Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese (nella foto), vice presidente della Commissione Sviluppo Economico, Lavoro e PMI.
“Se il fenomeno relativo all’aumento della disoccupazione riguarda tutte le province del Lazio, con valori più alti a Frosinone +27,5%, seguita da Viterbo +9%, Roma +6,6%, Latina +6,5% e Rieti +4,9%, è evidente che le cose non vanno per il verso giusto. Con ciò non si vuole dire che la colpa sia attribuibile soltanto alla politica della maggioranza, in considerazione, soprattutto, del difficile momento economico che vivono tutte le regioni del nostro paese. Però, credo sia un’offesa all’intelligenza dei cittadini vedere il bicchiere mezzo pieno e annunciare ulteriori posti di lavoro.
Ci sono delle difficoltà per quanto concerne il programma Garanzia Giovani che nessuno, però, ha messo in evidenza. Di certo non metto in dubbio il valore del progetto, ma non possiamo innalzarlo a provvedimento salvifico per i giovani dai 15 ai 29 anni se poi alle aziende coinvolte per portare benefici ai NEET, viene a mancare , già da quattro mesi, il contributo da parte della Regione Lazio.
In conclusione, penso sia inutile annunciare grandi rivoluzioni, sulla sanità, sullo sviluppo e sull’occupazione se poi a parte gli intenti, condivisibili per carità, nella realtà non rimangono elementi tangibili ed in grado di cambiare veramente le cose”.