ROMA – Tutela vittime di violenza, resoconto primo Congresso FdI-AN con Martina Sperduti
Si è svolto venerdì 24 Aprile scorso, a Roma, presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, il 1° Congresso Nazionale del Dipartimento ‘Tutela Vittime di Violenza’ di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.
All’ordine del giorno il tema interdisciplinare riguardate “la depenalizzazione dei reati minori e i provvedimenti svuota carceri” (Decreto Legislativo 16.03.2015 n° 28, G.U. 18.03.2015).
Il convegno è stato preceduto dall’Assemblea della Commissione Centrale del Dipartimento – preseduta da Tiziana Montinari (Coordinatrice Nazionale) – a cui ha fatto seguito la presentazione e la sottoscrizione – da parte dei referenti territoriali presenti – del Documento Programmatico 2015: “Portavoce delle Vittime di Violenza e della Sicurezza Stradale”.
Il tema trattato è stato il frutto dell’analisi tecnica e meticolosa dei relatori, che hanno evidenziato come il problema della depenalizzazione dei reati minori attuata dal Governo Renzi (circa 130 reati depenalizzati) abbia messo in moto un meccanismo poco proficuo e molto pericoloso nei confronti della comunità nazionale.
Basti pensare che, nel decreto legislativo summenzionato, vi è un elenco di reati e crimini (per alcuni dei quali erano previsti fino a di cinque anni di reclusione) a cui lo Stato rinuncerà ad applicare una pena per attuare una tutela risarcitoria e/o restitutoria tipicamente civile.
Tra questi, a titolo esemplificativo e non esaustivo:
– Abbandono di persone minori o incapaci (art.591 c.p. co.1)
– Abuso d’ufficio (art.323 c.p.)
– Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (art.615 ter c.p.)
– Arbitraria invasione e occupazione di aziende agricole o industriali. Sabotaggio (art.508 c.p.)
– Appropriazione indebita (art.646 c.p.)
– Attentati alla sicurezza dei trasporti (art.432 c.p.)
– Atti osceni (art.527 c.p.)
– Atti persecutori [stalking] (art.612 bis co.1)
– Corruzione (art-318 c.p.)
– Diffamazione (art. 595 c.p.)
– Evasione (art 385 c.p.)
– Frode nelle pubbliche forniture (art.356)
– Furto (art.624 c.p.)
– Ingiuria (art.594 c.p.)
– Lesione personale (art.582 c.p.)
– Omicidio colposo (art.589 c.p. co.1)
– Omissione di soccorso (art. 593 c.p.)
– Percosse (art. 581 c.p.)
– Resistenza a P.U. (art. 337 c.p.)
– Rissa (art.588 c.p.)
– Truffa (art.640 c.p.)
– Violazione di domicilio (art.614 c.p.)
– Violenza privata (art.610 c.p.)
Come si può ben notare, la rilevanza dei reati elencati è inconfutabile, tanto quanto la loro “declassazione” e la relativa (non) punibilità.
Il Dipartimento “Tutela Vittime della Violenza”, oltre a denunciare questa grave irresponsabilità del Governo verso la nazione, si prefigge il compito e l’obiettivo di monitorare – attraverso i propri referenti territoriali in tutta Italia – gli accadimenti inerenti a situazioni di violenza generate dall’inosservanza delle regole che dovrebbero governare un Paese civile, proponendosi di arginare e prevenire – attraverso proposte attive – situazioni di degrado.
Riconfermato l’incarico a Martina Sperduti (nella foto) già responsabile nazionale dello sportello SUAV – sportello accompagnamento vittime – FdiAN.
Lo stesso Dipartimento, inoltre, collaborerà con gli altri Dipartimenti previsti dall’organigramma generale dei Dipartimenti di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, coordinati da Marco Scurria.
Dipartimento Tutela Vittime della Violenza – FdiAn