27 maggio: Santa Restituta da Sora

La tradizione vuole che appartenesse all’illustre famiglia romana dei Frangipane. Condotta da Roma a Sora da un angelo per evangelizzare la città, sembra che ella rifiutasse i suoi numerosi spasimanti e che un giorno, chiusa in preghiera, abbia visto l’arcangelo Gabriele che le annunziò il suo destino di santità e martirio. Poco dopo la visione angelica fu soggetta alla tentazione del diavolo, il quale le mostrò come sarebbe stata uccisa dai romani se avesse difeso il vangelo. Infine vide lo stesso Gesù che le assegnò il compito di evangelizzare Sora e che dopo averla addormentata, la fece trasportare per mezzo di un angelo, come il profeta Abacuc, nella città lirinate.

A Sora la fanciulla compì il suo primo miracolo, curando dall’elefantiasi (ma qualche altro parla di lebbra) Cirillo, il quale si convertì al cristianesimo. Divenuta celebre in città per le sue opere, essa stessa affermava di essere stata mandata direttamente da Cristo per salvare la città di Sora. Intervenne contro la sua missione allora il console Agazio, che prima volle rendersi conto dei miracoli della cristiana e poi, colpito dalla sua bellezza, chiese di sposarla, rifiutato. Agazio allora ordinò per Restituta torture e carcerazione ma i militari che ne gestivano il controllo vennero rapidamente convertiti e battezzati da Cirillo. Agazio, rifiutato una seconda volta, dispose che la santa, Cirillo e due dei nuovi convertiti venissero decapitati presso Carnello, sulle sponde del fiume Fibreno il giorno 27 maggio del 275, regnava l’imperatore Aureliano, era da poco papa Eutichiano.
Abitato e chiesa di Santa Restituta di Morrea

I cristiani, con a capo il vescovo Amasio (di cui non si hanno notizie storicamente provate), raccolsero e seppellirono i quattro corpi nell’oratorio di una casa privata in Piazza del Mercato (oggi Piazza Santa Restituta). La tradizione continua poi nel descrivere il recupero delle loro teste, all’atto dell’esecuzione gettate nel fiume e miracolosamenmte ritrovate dal vescovo Amasio a cui la santa era apparsa in sogno. Sempre alla tradizione orale appartiene inoltre la narrazione di numerosi miracoli compiuti dalla santa a Sora e nel circondario.

A secoli di distanza si perse il ricordo del luogo di sepoltura dei martiri e soltanto nel 1683, sotto il vescovo Guzone, furono rinvenuti proprio nella chiesa di Santa Restituta, che era stata edificata poco dopo l’editto di Costantino (313).