BRACCIANO – Falso protocollo, condannato dirigente comunale
Colpevole. E’ la sentenza del tribunale che oggi ha condannato in primo grado Roberto Razzino, reo di aver falsificato il registro del Protocollo generale del Comune di Bracciano. Il capo area amministrativa Affari Generali nonchè vice segretario generale è stato condannato a 1 anno e 8 mesi di reclusione con rito abbreviato. Il giudice ha applicato le attenuanti generiche per aver agito dietro pressione del Sindaco.
Inoltre, il giudice ha liquidato una provvisionale di 10.000 euro sui danni che verranno quantificati in altra sede ad Antonella Paciotti, la
dipendente comunale che ha avuto il coraggio di rivelare e smascherare quanto accadeva all’interno dell’amministrazione comunale. A tutto ciò si
aggiungono 3.000 euro che il numero due dell’amministrazione comunale dovrà risarcire per le spese legali.
La data di oggi segna una vittoria contro quell’odioso muro di omertà del quale continua a farsi scudo la gestione privatistica del potere pubblico in certe amministrazioni.
Tutti sapevano, ma nessuno parlava. I reati, reiterati per tanti anni, sono stati ammessi dalla stessa amministrazione comunale, che ha agito in modo talmente spudorato da non preoccuparsi delle conseguenze, sicura che nessuno avrebbe avuto il coraggio di fiatare. Ma si è sbagliata, grazie alla denuncia coraggiosa di un’impiegata dello stesso Ufficio Protocollo, Antonella Paciotti, stanca di minacce, ricatti e vessazioni subite per anni. Questa signora ha agito con coraggio, sapendo delle conseguenze a cui andava incontro, per lei stessa e per la sua famiglia.
Intanto la polizia giudiziaria aveva avviavo indagini su vari fronti e questo ha permesso di collegare quanto dichiarato dalla Paciotti alle dichiarazioni e alle numerosissime denunce di un consigliere comunale, Armando Tondinelli, e ad altre situazioni rivelate da altri cittadini che rifiutavano di accettare e subire “il sistema”.
Il gruppo di polizia Giudiziaria della Procura di Civitavecchia capitanato dal Maresciallo della Guardia di Finanza Giovanni Bentivoglio, ha avviato
indagini, accertamenti, interrogatori e perquisizioni, ha sequestrato documenti e giungendo a scoperchiare “una realtà oggettivamente impregnata
di falsificazioni, forzature, illiceità amministrative e penali … sconfinanti nelle violazioni di carattere penale” (relazione Bentivoglio, ndr).
Dai documenti risulta che i reati di falso commessi all’interno della Casa Comunale non sono ipotesi, ma purtroppo sappiamo, anche qui con gravissimo ritardo, che il protocollo del Comune di Bracciano da anni non fa fede perché non fanno fede i documenti protocollati in entrata e in uscita.
Quanti sono ? da un’indagine interna del nostro comune risultano 917 tra il 2009 e il 2013. E quanti danni sono stati cagionati alla collettività? Molti cittadini forse non sapranno mai se le loro pratiche sono state manomesse o no. Altri cittadini invece, consapevoli dei danni subiti, stanno aspettando che la giustizia si attivi.
E adesso? secondo la legge per l’anticorruzione, il dirigente pubblico condannato in primo grado non può continuare a rimanere al suo posto. Da
tempo l’Ass.Salviamo Bracciano insisteva perché il sindaco Giuliano Sala “dia risposta alla cittadinanza circa le veridicità o meno delle iniziative
giudiziarie e venga avviata un’attività ispettiva e di vigilanza da parte degli organi di controllo con sospensione dei funzionari sospettati delle
condotte infedeli fino a definitivo chiarimento delle vicende”.
Oggi sappiamo dalla sentenza che lo stesso sindaco ne è coinvolto. Abbiamo un’amministrazione inquisita e imputata nella sua maggioranza. Abbiamo dirigenti e tecnici indagati e imputati. A questo punto, a chi spetta prendere provvedimenti?
Ass.Salviamo Bracciano