CASSINO – Il sacrificio polacco a Montecassino nel ricordo di Petrarcone
“Tutti questi papaveri rossi sono il simbolo della libertà non solo per il popolo Polacco, ma anche per la città di Cassino che oggi, come accade ogni anno, vuole rendere onore alla grandezza del generale Anders e dei suoi valorosi uomini proprio in questa terra dove 71 anni or sono con il loro coraggio riuscirono a sconfiggere le linee tedesche asserragliate intorno al monastero benedettino ormai ridotto ad un cumulo di macerie.” Queste le parole con cui il sindaco di Cassino, Giuseppe Golini Petrarcone, ha aperto il suo intervento nel corso della cerimonia di commemorazione della conquista da parte dell’esercito polacco di quota 593.
“Il loro sacrificio – ha continuato il sindaco – assume un valore proprio per la strenua lotta che seppero opporre alla furia delle divisioni tedesche che fino ad allora avevano resistito agli attacchi degli inglesi, dei gurkha e dei neozelandesi, ma che dovettero arrendersi, al quarto tentativo, ai soldati polacchi. Una battaglia che l’esercito polacco pagò a caro prezzo. 1052 sono i soldati polacchi seppelliti qui a Montecassino ed oltre 3 mila quelli che rimasero feriti in quella memorabile, quanto sanguinosa battaglia, che permise prima di conquistare la temibile Quota 593 e poi di entrare per primi fra le rovine del cenobio benedettino. Senza ombra di dubbio ancora oggi possiamo affermare che quel 17 maggio del 1944 gli uomini di Anders hanno scritto con il loro sangue una delle pagine più eroiche del secondo conflitto mondiale, contribuendo in maniera determinante a costruire quella pace che si era persa in quei tristi anni di guerra. Da quel momento Cassino è diventata città della Pace per eccellenza e forte della sua storia ha saputo risorgere dalle macerie, portando il suo messaggio di pace in tutto il mondo.”