ESPERIA – Giornata della Memoria 2015: il resoconto

Il 17 maggio 1944 le truppe alleate entravano vittoriosamente nell’abitato di Esperia. Questo evento segnò la fine dell’occupazione tedesca ma anche l’inizio di quarantotto ore di razzie, violenze e stupri da parte dei soldati marocchini che componevano il corpo di spedizione francese. Per questi eventi il Comune di Esperia nel 2004 è stato insignito della medaglia d’oro al Merito civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Da allora è stata istituita la “Giornata della Memoria” con lo scopo di ricordare le vittime di quegli avvenimenti e informare le nuove generazioni affinché gli stessi non si ripetano mai più. Quest’anno le manifestazioni organizzate dall’Amministrazione comunale sono iniziate sabato 16 con una cerimonia solenne alla quale hanno partecipato, oltre a tanti cittadini di Esperia, i sindaci con i Gonfaloni di 24 comuni del basso Lazio, di Mignano Montelungo, di S.Pietro Infine edi rappresentati dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dell’Associazione nazionale carabinieri in congedo e dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra. Dopo la celebrazione della Santa Messa nella Chiesa di S.Pietro in Curulis, gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Esperia hanno declamato alcune poesie sulla pace composte da loro stessi. Ci sono stati quindi gli interventi del Sindaco di Esperia Giuseppe Moretti, del Vice-Presidente della Provincia di Frosinone Andrea Amata e, in rappresentanza del Presidente Zingatretti, del consigliere regionale Mauro Buschini, il quale, insieme al consigliere Marino Fardelli ha consegnato ai ragazzi della scuola una medaglia ricordo. La mattinata si è conclusa con la deposizione di una corona di fiori al monumento ai caduti. Gli inni sono stati eseguiti dalla banda musicale Giulio Terilli di Esperia.
Nel pomeriggio di domenica 17, la manifestazione è continuata con il convegno “Ricordo dell’Avv. Giovanni Moretti, primo sindaco di Esperia dopo la seconda guerra mondiale”. L’avv. Moretti, sindaco di Esperia dal 1946 al 1949, è stato colui che ha avviato la ricostruzione del paese, dopo le devastazioni della guerra. I relatori intervenuti hanno sottolineato come si sia trattato non solo di una ricostruzione fisica, ma anche morale della popolazione. Dopo l’introduzione del moderatore Annibale Di Cuffa e i saluti dell’attuale Sindaco di Esperia, si è passati agli interventi dei relatori. Il quadro storico è stato tracciato dal Prof. Angelo Nicosia che ha ricostruito con dovizia di particolari la figura e la vita di Giovanni Moretti. E’ stata poi la volta dell’avv. Andrea Paliotta che ha portato la propria sentita e toccante testimonianza, raccontando di essere stato presente nel novembre 1946 all’assemblea dei sindaci del cassinate durante la quale Giovanni Moretti tenne uno storico discorso, riportato poi sulle prime pagine di molti quotidiani nazionali dell’epoca, con il quale per primo denunciò gli stupri avvenuti nel territorio di Esperia e di altri paesi, e chiese assistenza per le donne vittime di tali violenze. Ha concluso il nipote di Giovanni Moretti, dott. Luigi Moretti che ha ricordato lo zio, non senza momenti di toccante commozione, mettendone in risalto le qualità morali e professionali per le quali era da tutti apprezzato ( era amico dell’avv. Gaetano Di Biasio , sindaco di Cassino).
Dopo il convegno i presenti hanno potuto assistere all’opera teatrale “Dies Irae, il dramma di Esperia”, messo in scena da quattro attrici della compagnia teatrale “Rifornimento in volo” di Roma, tra cui le due autrici Alba Di Costanzo e Fulvia Zampa. Si  tratta di una rievocazione storica che si ripropone di far conoscere una triste realtà del periodo bellico che la gente di Esperia e di altri comuni del Basso Lazio ha vissuto e sofferto dal settembre 1943 al maggio 1944. Le bravissime attrici hanno ripercorso i vari momenti della vita quotidiani delle esperiane di allora, dall’inizio della guerra fino all’arrivo delle  truppe nordafricane e sono riuscite a trasmettere a tutti gli spettatori le emozioni provate allora, dalla preoccupazione alla speranza, dalla gioia alla disperazione, dalla rabbia di nuovo alla speranza.

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