GAETA – Celebrazioni per il Centenario dell’ entrata in Guerra dell’ Italia
Seminari, Mostre, Commemorazione dei Caduti e scoprimento targa Piazza Generale Livio Bonelli: questi gli eventi programmati per sabato 23 e domenica 24 maggio dall’Amministrazione Comunale, in occasione del centenario dell’entrata nella Prima Guerra Mondiale dell’Italia. Un calendario di eventi patrocinati dalla Provincia di Latina e realizzati in collaborazione con la Marina Militare Dep. Pol. NATO, l’Arma dei Carabinieri, la Scuola Nautica Guardia di Finanza, la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera e la Polizia di Stato.
L’iniziativa rientra nel programma ufficiale per le Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Le celebrazioni prenderanno il via sabato 23 maggio p.v. alle ore 18, presso il Club Nautico, con il seminario dal titolo “L’entrata in Guerra dell’Italia”. Dopo i saluti del Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, il Generale Ernesto Bonelli esporrà la sua relazione sul “24 maggio 1915″, mentre la Prof.ssa Sabina Mitrano tratterà il tema ” La Prima Guerra Mondiale nella letteratura”.
Domenica 24 maggio 2015, a partire dalle ore 9.30 si svolgeranno le cerimonie commemorative presso il Monumento ai Caduti in Villa delle Sirene, e a seguire presso il Monumento ai Caduti in Villa Traniello.
Alle ore 11, sarà scoperta la targa “Piazza Gen. Livio Bonelli”, a Gaeta Medievale. Militare gaetano di grande valore, il Generale Bonelli iniziò la sua carriera come allievo ufficiale del 15° fanteria, nel dicembre 1910, scrivendo, con le sue azioni, un brillante stato di servizio. Ha combattuto con onore nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale, espletando mansioni di estrema delicatezza anche in periodo di pace. Ha conquistato sul campo, specie nel lungo periodo della permanenza nelle Colonie, importanti promozioni e ambite decorazioni. Ben 34 le medaglie al merito ed onorificenze, tra cui ricordiamo: Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia; 5 medaglie d’argento al valor militare; 4 croci al merito di Guerra; Cavaliere dell’Ordine di Maurizio e Lazzaro; Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia (equivalente all’OMRI). Quando si trattava di tenere in onore il prestigio delle armi italiane, il Generale Bonelli non esitava a partecipare volontariamente alle azioni di guerra, nonostante le sue menomate condizioni fisiche. Coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo, lo descrivono così: “Egli aveva tutte le qualità di carattere, di coraggio, di energia e di sentimento del dovere, in uno ad un alto spirito di sacrificio e di ammirevole riservatezza. Amava comandare e guidare i suoi dipendenti fino al più modesto soldato, con quell’aureo, efficace e convincente regolamento di disciplina, che è il cuore, senza per questo dimostrarsi mai debole o troppo condiscendente”.
Nel gennaio 1947 fu promosso Generale di Brigata. Il 1° giugno 1949morì: pochi giorni prima era stato trasferito al Quartier Generale del Comando Territoriale di Roma. “Dopo la grande guerra io lo volli con me al comando del Corpo di Stato Maggiore, non per l’affetto e la stima che avevo per Lui, ma per una ragione ben più alta. È stata sempre ed è mia convinzione che presso gli alti comandi, dove si preparano le sorti degli eserciti e delle nazioni, l’ambiente deve essere tonificato da uomini come Livio Bonelli, che hanno lungamente vissuto e sofferto in mezzo ai soldati e che alla testa dei soldati, sui campi di battaglia, hanno saputo guadagnare i segni del valore”. Sono le parole del Gen. Taddeo Orlando, già Ministro della Difesa, nell’orazione ai funerali solenni del Gen. Bonelli, tenuti a Gaeta il 3 giugno 1949.
Sempre domenica, alle ore 12, sarà inaugurata la Mostra fotografica «Fumo nero all’orizzonte» allestita all’interno di Porta Carlo V, a cura dell’Associazione Regia Marina e ANMI – Gaeta, che resterà aperta fino al 14 giugno p.v., tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 13, e dalle ore 17 alle ore 20.
Nel pomeriggio alle ore 19, presso il Club Nautico, Francesco Di Chiappari presenterà la sua “Cartolina del Fronte”, un’emozionante storia vera di uomini e trincee. Dalla Prefazione leggiamo: “Due giovani amici, Osvaldo Di Perna e Paolo Nardella, partono per il fronte nel lontano giugno del 1915. La grande guerra era appena agli inizi, e sarebbe stata una guerra dura, cruenta, guerra di trincea con morti, feriti, e sprofondati in fondo al mare. Nel corso di un combattimento contro gli austro-ungarici a punta Santa Rosa in Sesto, Osvaldo viene ferito gravemente e solo per la bravura dei medici che lo hanno avuto in cura, riesce a salvarsi. Paolo, invece, non farà più ritorno a casa e poiché il suo corpo non è mai stato ritrovato sui campi di battaglia viene dato per disperso, forse catturato e deportato. Fa in tempo, però, ad inviare una cartolina di auguri all’amico in ospedale, che disegna con i pigmenti a disposizione in trincea: l’argilla della terra aspra e insanguinata, il rosso dei papaveri a primavera, il verde dell’erba dei prati in quota, e sono le ultime notizie ufficiali che si hanno di lui, dopo di ché l’oblio. Osvaldo Di Perna, che ha conservato la cartolina tenendola da parte come una delle cose sue più care, dopo più di un quarantennio, ed in maniera del tutto rocambolesca, conosce il fratello di Paolo, Mimino Nardella, a cui decide di consegnare la Cartolina dal fronte, quale testimonianza di un’antica amicizia stroncata troppo in fretta dalla scelleratezza di una guerra che di umano aveva avuto ben poco”.
Inoltre continua con grande successo di pubblico, la Mostra “Immagini, documenti, ricordi della Prima Guerra Mondiale” nelle due sezioni dislocate in due diversi siti storici, presso la Caserma Mazzini e presso la ex Caserma Cosenz. Le esposizioni, a cura della Scuola Nautica Guardia di Finanza, dell’Istituto Nastro Azzurro, dell’Istituto delle Guardie d’Onore del Pantheon, dell’Associazione I Tesori dell’Arte, e di collezionisti privati, inaugurate lo scorso marzo, sono aperte il sabato dalle ore 17 alle ore 20 e la domenica dalle ore 10 alle ore13, e dalle ore 17 alle ore 20.
Addetto Stampa del Sindaco
d.ssa Paola Colarullo