PATRICA – Un termovalorizzatore sul territorio? Belli dice no
«C’è un bene supremo al quale non rinuncerò mai: la salute dei cittadini e dei nostri ragazzi. Sembra una premessa banale. Ma banale non è, visto che è stata presentata una domanda per la realizzazione di un impianto per il trattamento dei rifiuti speciali, pericolosi e non, da aprirsi sul nostro territorio, nell’area dell’agglomerato industriale: è il commento di Stefano Belli (foto) dopo che è stato svelato il progetto per un mega impianto di riciclaggio rifiuti a Patrica.
La domanda, di una società di imprenditori di Caserta, risale a qualche anno fa, e da allora l’ex sindaco Denise Caprara l’ha prontamente stoppata, perché non voleva assolutamente parlarne.
Ma adesso che il Pd punta a conquistare il Comune, l’argomento torna prepotentemente di attualità.
«La storia della Ciociaria – prosegue Belli – ha dimostrato che il Pd provinciale sia particolarmente sensibile allo stoccaggio dei rifiuti, da effettuarsi proprio sul nostro territorio. Insomma, non nascondo che tale situazione mi preoccupa, alla luce di una attenta valutazione dei progetti politici dei miei avversari, in particolare quelli del candidato sindaco Lucio Fiordalisio.
Non è mistero, infatti, che proprio nel suo programma, distribuito all’inizio della campagna elettorale c’era, tra i tanti punti, la costruzione di un termovalorizzatore proprio nel comune di Patrica.
Tale pericolo è già stato ovviato una volta grazie alla ferma opposizione del nostro Comune nella persona dell’ex sindaco Caprara (poi malauguratamente sfiduciato); e proprio ora, in prossimità delle elezioni comunali (e quindi in prossimità del pericolo che possa essere eletta una Giunta più favorevole a trasformare Patrica in una discarica) la scottante tematica torna nuovamente alle cronache.
Sia ben chiaro: solo parlare di tale argomento mi preoccupa e mi indigna. Il solo sospetto che il nostro territorio possa essere svenduto mi irrita.
La possibilità che la conquista del Comune di Patrica possa essere il primo passo per favorire un impianto di lavorazione dei rifiuti (compresi quelli pericolosi) mi infastidisce e mi offende come cittadino.
Perciò grido forte il mio “NO” ad una ipotesi così scellerata.
Perché forte è la mia contrarietà ad ogni ipotesi che possa danneggiare il nostro territorio. E, trattandosi di rifiuti speciali, “pericolosi e non”, non voglio nemmeno immaginare cosa rischierebbero le famiglie della zona.
Capite bene che ove mai (ma non voglio neppure pensare ad ipotesi del genere) a vincere fosse il programma politico del Pd (quello cioè di Fiordalisio) il passo verso un sito di stoccaggio rifiuti sarebbe breve!
E questo perché? Per soddisfare progetti tanto cari al “Pd”. Se poi le famiglie che abitano vicino l’impianto dei rifiuti vivono nell’inferno (costretti con le finestre sempre chiuse, anche d’estate, per la puzza) poco importa.
Gli affari sono affari … e il Pd questo lo sa bene (basti pensare alle cooperative rosse che facevano affari a Roma proprio con il riciclaggio dei rifiuti). Tutto questo, poi, per non parlare dei seri rischi che correrebbe il nostro territorio per via del pericolo di infezioni e di contaminazioni dovute all’inquinamento del terreno circostante. Ebbene, a questo rischio io non ci sto.
Non voglio nemmeno lontanamente pensare che i nostri figli, un giorno, debbano scappare da Patrica come, invece, sta succedendo a Colfelice e Roccasecca dove addirittura le abitazioni vicine all’impianto dei rifiuti ormai non valgono più nulla, essendo invivibili. Se poi i miei avversari politici vogliono sponsorizzare e favorire un impianto per i rifiuti anche a Patrica, facciano pure.
Io, sia ben chiaro, alla svendita del mio paese non ci sto» conclude Stefano Belli.