ROMA – Santori in piazza in difesa del Forlanini
“Relativamente al Forlanini spuntano nuovi elementi oscuri su cui abbiamo chiesto chiarezza tramite un’interrogazione urgente: affidamento diretto in merito al servizio di vigilanza, l’accordo con l’IRCSS Spallanzani per lo spostamento delle ultime articolazioni attive, il bando urgente per la bonifica e la rimozione dei rifiuti per un’ammontare di 360.000 euro per la bonifica di un’area abbandonata al degrado per la mancata applicazione di progetti di riqualificazione volti a preservare la struttura e razionalizzare le spese, nessuna certezza per il presidio Ucri ormai dimenticato dalle Istituzioni. Tutto questo rappresenta una serie di squallidi maggiori oneri per un complesso immobiliare che la giunta Zingaretti sta facendo morire e vuole svendere alla speculazione di pochi”, lo dichiara il consigliere regionale del Lazio, Fabrizio Santori (foto), membro della commissione Salute che giovedì 28 maggio 2015 alle ore 16:00 sarà in piazza Carlo Forlanini con cittadini, comitati, personale sanitario al grido “Salviamo il Forlanini”.
“Continua la nostra azione per tutelare l’ex ospedale Forlanini, da inizio anno di proprietà della Regione Lazio, dallo stato di abbandono in cui versa e dal rischio di speculazione di pochi. Sono troppi i punti oscuri che avvolgono la struttura un tempo punto di riferimento della sanità regionale e nazionale, e per andare a fondo sulla vicenda abbiamo presentato al Presidente della Regione Lazio Zingaretti un’interrogazione attraverso cui puntiamo ad ottenere chiarimenti in merito alle inefficienze e agli aggravi di costi in capo all’azienda ospedaliera San Camillo- Forlanini e alla Regione Lazio”, continua Santori.
“Rivendicheremo tutte le questioni in sospeso che ormai da tempo gravitano intorno allo storico complesso, ambito da privati per riconvertirlo a proprio uso e consumo, snaturandolo dalla funzione originale di polo d’eccellenza per servizi socio-sanitari e sede del Museo anatomico “Eugenio Morelli. Nessuno fino ad ora ha avuto il coraggio di annunciarne il futuro e ormai è rimasta solo la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti che possono aiutarci in questa battaglia”, conclude Santori.