ALATRI – Paventata chiusura di ostetricia al San Benedetto, la ASL precisa

In relazione ai recenti articoli apparsi sugli Organi di Stampa relativamente alla prossima chiusura del Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Alatri appare doveroso, come di consueto, fornire una opportuna informazione all’opinione pubblica, anche al fine di dirimere paventate chiusure definitive, non programmate ne programmabili.

Come noto, è in atto nella Regione Lazio, così come in altre regioni, l’adozione di nuovi modelli organizzativi sanitari, tra i quali sono compresi anche forme organizzative innovative per un parto non medicalizzato. E’ in questo contesto che si va ad inserire la Casa della Maternità presso l’Ospedale di Alatri (prevista dai Decreti del Commissario ad Acta della Regione Lazio – DCA 368 e 412/2014 di riorganizzazione dell’attività ospedaliera, in particolare della rete perinatale, modello previsto anche per altri Ospedali della Regione). Nei prossimi giorni si procederà ad una sospensione temporanea dell’attività della struttura, per consentire una serie di lavori strutturali, comunque necessari ed imprescindibili in base alle indicazioni dei VV.F. (impianto antincendio, porte REI e compartimentazione), illuminazione e controsoffittatura, nonché adeguamenti tecnologici che restituiranno alla popolazione un reparto all’avanguardia, un punto-nascita profondamente innovativo. Le neomamme avranno a disposizione un reparto per farle sentire “a casa” e facilitare il parto naturale.   Un reparto protetto che potrà ospitare anche i papà e gli eventuali fratellini del nascituro, e poi vasche per il parto in acqua, area soggiorno, cucina, tisaneria e ludoteca.

Per il nuovo reparto, che la norma prevede a gestione ostetrica, è stato inoltre previsto durante il parto la presenza contestuale anche del ginecologo (più uno in pronta disponibilità), dell’anestesista e del neonatologo, per garantire elevati standard di sicurezza.

Questa nuova forma organizzativa, permetterà alle donne sane, con una gravidanza a basso rischio e prese in carico dalle strutture consultoriali aziendali, in sinergia con quelle ospedaliere attraverso un “percorso nascita” codificato, di essere accolte in un ambiente il meno medicalizzato possibile, pur garantendo adeguati standard di sicurezza.

Un parto fisiologico in un contesto accogliente, “a casa”, può contribuire a ridurre la percezione del dolore, facilitare la libertà di movimento agevolando l’incontro con il neonato e l’allattamento, nel rispetto dell’appropriatezza e del buon uso delle risorse.

Il “percorso nascita” prosegue anche dopo il parto, con una presa in carico anche nelle prime fasi dell’allattamento, in cui le puerpere sono seguite a domicilio attraverso un Progetto denominato “La Cicogna vola in Ciociaria”.

Questo modello di punto nascita è stato già adottato in altri contesti nazionali (a titolo esemplificativo Genova, Firenze e, recentemente, Torino) ed internazionali: in Inghilterra attraverso le midwifery led units, in Francia attraverso le maisons de naissance, in Svizzera e negli Stati Uniti.

Non si può non rappresentare come tale innovazione sarà possibile anche attraverso il contributo della Fondazione Roma, che ha finanziato questo progetto ritenendolo meritevole di attenzione, come altri importanti progetti assistenziali parimenti finanziati dalla Fondazione, alla quale va un doveroso ringraziamento, iniziative che incideranno positivamente sul futuro della sanità della provincia e che saranno oggetto di successiva, circostanziata, comunicazione.

Nei prossimi giorni sarà programmato presso l’Ospedale di Alatri un incontro con gli operatori per la presentazione del progetto e del crono programma e, al riguardo, prima di tale incontro l’Azienda è bene lieta di ricevere contributi e proposte da parte delle forze politiche e sociali, relativamente a tale forma organizzativa innovativa che allinea la Provincia di Frosinone ai più avanzati livelli e standard di sanità.

Comunicato Stampa ASL Frosinone

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