CASSINO – Presentazione nuovo libro Riccardo Varaldo in BPC

Domani Mercoledi 24 giugno alle ore 17.00 la Banca Popolare del Cassinate ospiterà l’workshop di presentazione del nuovo libro di Riccardo Varaldo “La nuova partita dell’innovazione”. L’evento è promosso dai laboratori di ricerca dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale Madi.Lab (responsabile scientifico Prof. Vincenzo Formisano) e MarkLab Lab (responsabile scientifico Prof. Marcello Sansone) con la partnership di Banca Popolare del Cassinate e Unindustria.
Oltre all’Autore, saranno presenti il presidente del CNR Prof. Luigi Nicolais; il Prof. Francesco Izzo, ordinario della II Università di Napoli; l’ing. Sebastiano Garofalo, Direttore dello Stabilimento FCA di Cassino.
Porteranno il loro saluto il prof. Giuseppe Recinto (Direttore del Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell’UNICLAM); il Prof. Riccardo Resciniti (segretario Generale della Società Italiana di Marketing); il prof. Gaetano Maria Golinelli, professore Emerito dell’Università Sapienza di Napoli, che introdurrà i lavori.
Il tema dell’innovazione sarà il centro della riflessione. Gli investimenti in ricerca e sviluppo e la formazione costituiscono sempre di più la base di sviluppo di un Paese: solo i Paesi che sono in grado di reinventarsi, infatti, possono trasformare la crisi  economica attuale in leva di cambiamento politico-culturale. L’Italia, in particolare, sta pagando il retaggio di una fase esaltante di un Made in Italy, incentrato sul manufacturing, che fa persistere l’opinione secondo cui produrre beni vale più che investire in invenzioni, brevetti, marketing e reti commerciali. Cercare di rimediare a questi disallineamenti è ciò su cui puntare per mettersi in grado di giocare la nuova partita dell’innovazione con prospettive di successo. Il divario tra produzione scientifica e capacità brevettuale innovativa, di cui l’Italia soffre, suggerisce di superare una situazione in cui la ricerca pubblica, di tipo universitario, vive sovente in una realtà parallela e, quindi, quasi mai di interazione con il sistema impresa; l’industria, a sua volta, non riesce a collaborare con i centri di ricerca universitaria per qualificare e fare avanzare il livello della piattaforma tecnologica. La situazione di crisi può essere superata se si è capaci di creare delle interazioni proficue tra sistema privato delle imprese e sistema pubblico della ricerca, nel quale l’università svolge un ruolo fondamentale.
Un insieme strutturato di riforme integrate, con una prospettiva strategica di medio-lungo periodo, si rende pertanto necessario; ad esso occorre si accompagni un sistema sinergico di risorse (sia pubbliche che private) a supporto delle strategie.
I sistemi economici innovativi, figli dell’era della conoscenza, si caratterizzano per un mix virtuoso di industrie e servizi avanzati, di capitale umano specializzato, di grandi, medie e piccole imprese, di università eccellenti e di istituzioni finanziarie e del venture capital. Sono questi gli elementi e gli stakeholder che formano e rendono vitali ed innovativi i “nodi” del territorio, capaci di far nascere quell’insieme di “esternalità aggregative” che alimentano, dal punto di vista locale, i processi innovativi e il loro continuo rinnovamento e che sono utili ad attrarre nuove idee, talenti imprenditoriali e capitali dall’esterno.

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