FROSINONE – Punti di Primo Soccorso strapieni, iniziativa CGIL alla AUSL
Nell’iniziativa della CGIL di oggi presso la sala teatro della AUSL di Frosinone si è voluta creare l’occasione per discutere di un problema di grande attualità, ossia il sovraffollamento dei nostri punti di soccorso, evitando rimpalli di responsabilità tra chi lavora in questi servizi, chi sta sul territorio, ossia i Medici di Medicina Generale, chi ha responsabilità manageriale della nostra Azienda Sanitaria e chi ha la responsabilità politica e rappresenta questo territorio nel Consiglio regionale del Lazio, come sappiamo una Regione particolarmente esposta in termini economici (disavanzo e piano di rientro), sia in termini di efficienza sanitaria.
“Abbiamo voluto mettere in relazione la questione del sovraffollamento dei nostri Pronto Soccorso con il profondo processo di riorganizzazione avviato nel nostro territorio con l’apertura delle Case della Salute, per capire se questa scelta sta dando risultati concreti rispetto agli obiettivi fissati, tra cui un’ efficace presa in carico del paziente, in particolare del paziente cronico, in grado di ridurre nel tempo gli accessi impropri al P.S. ed i ricoveri ripetuti in ospedale”, sostengono Beatrice Moretti, della CGIL di Frosinone – Latina, e Antonio Sessa, della FP CGIL di Frosinone. Nessuno dubita che sviluppare un sistema innovativo di cure extraospedaliere sia utilissimo, anzi essenziale, ma questa Organizzazione Sindacale ritiene però che ciò non basti a risolvere il problema dell’affollamento nei Pronto Soccorso della ASL di Frosinone.
Se partiamo dall’affermazione condivisa per cui è inaccettabile e lesivo della dignità dei malati e del personale sanitario che vi siano persone che stazionano nei Pronto Soccorso dei nostri ospedali – in assenza di requisiti minimi di comfort e privacy – in attesa di valutazione o di ricovero”, allora è necessario adottare soluzioni di brevissimo periodo, visto che oltretutto l’avvicinarsi del periodo estivo non renderà la situazione migliore. Troppo spesso oltretutto gli ingorghi nei Pronto Soccorsi bloccano le ambulanze dell’ARES 118, costringendo l’attivazione delle cosiddette “ambulanze spot”, cioè mezzi della Croce Rossa o di altri privati, il cui costo è a carico della ASL che paga con il proprio bilancio.
“Il personale medico e sanitario che opera nei nostri Pronto Soccorso lavora moltissimo, lavora bene, però è costretto a turni massacranti per mantenere i servizi . E nel caos generale rischia di essere visto come carnefice, anche se è vittima al pari dei cittadini. Ecco il perché sempre più frequentemente accadono aggressioni a danno del personale in servizio, a cui esprimiamo ovviamente tutta la nostra solidarietà”, sostiene Giuseppe Nucera della CGIL Medici di Frosinone.
Gli “ingorghi” nei nostri Pronto Soccorso secondo la CGIL sono imputabili principalmente a: 1)carenza di personale medico; 2)carenza di posti letto disponibili per i pazienti che vengono ammessi al ricovero, dovuta anche alla chiusura di 7 ospedali in questa provincia ha gonfiato gli accessi al Pronto Soccorso negli altri ospedali, che oggi sono in affanno; 3) problemi di efficienza dei nostri Ospedali; 4) elevato numero di pazienti che si rivolgono al P.S. pur non presentando problemi urgenti; 5) difficoltà nell’accesso alle cure primarie; 6) crescita progressiva del numero di pazienti anziani affetti da pluripatologie che si rivolgono al P.S.
La CGIL da tempo ha provato ad identificare ovviamente anche le possibili soluzioni alle criticità che attanagliano i Pronto Soccorso dei nostri ospedali, con iniziative ed impegni da assumere al tavolo di confronto con la Regione Lazio, ma anche con misure che abbiamo chiesto di adottare alla Direzione Strategica della ASL di Frosinone, perché a “costo zero” e perché finalizzate ad un’assistenza migliore ai cittadini e condizioni di lavoro più accettabili per gli operatori sanitari del settore.
• alla Regione Lazio chiediamo di dare applicazione a quanto concordato il 23 gennaio 2015 tra Cabina di Regia SSR, Direzione regionale salute e integrazione sociosanitaria e OO.SS. FP CGIL/CISL e UIL (autorizzando ad esempio la sostituzione di personale infermieristico in cosiddetta lunga assenza e sperimentando modelli di presa in carico dei pazienti che accedono al P.S. direttamente dal personale infermieristico per i codici di bassa intensità assistenziale );
• soprattutto chiediamo, quando si ragiona di deroghe per assunzioni di personale, di prestare la giusta attenzione alle Province esterne, perché non è possibile pensare di aprire nuove strutture – Case della Salute, Hospice etc. con gli organici già ridotti all’osso.
• al Direttore Generale della ASL di Frosinone per affrontare la problematica della carenza di posti letto per ricoverare i pazienti avviati dal Pronto Soccorso, sollecitiamo di fornire disposizioni chiare e precise ad ogni Struttura Complessa, affinchè tutti i giorni della settimana siano giorni di “ordinarie dimissioni” nei nostri Ospedali;
• chiediamo di implementare le Holding AREA. A Frosinone ad esempio riteniamo si debba passare dai 6 posti letto attuali ad almeno 20 posti, così da creare una idonea struttura dove i pazienti ricoverati possano rimanere 12 – 24 ore al massimo, termine entro il quale il reparto di destinazione deve reperire il posto letto richiesto.
• chiediamo di bloccare, laddove possibile chiaramente, i cosiddetti “ricoveri di elezione” quando nel P.S. il numero degli accessi supera la soglia dei 50
• chiediamo infine di adeguare e mettere in sicurezza i locali dei Pronto Soccorso, per garantire un’assistenza rispettosa della dignità e della privacy degli utenti, affinchè gli operatori possano dedicarsi al loro lavoro in modo sereno, senza pure doversi difendere dalle aggressioni da parte di chi non deve poter accedere senza controllo alcuno a quella Struttura, anche istituendo il servizio di vigilanza .
Queste sono le principali proposte della CGIL che riteniamo possano migliorare concretamente la qualità dell’assistenza e del lavoro all’interno dei Pronto Soccorso della Asl di Frosinone, per dare una risposta immediata ai bisogni di salute dei cittadini del nostro territorio.
Comunicato Stampa congiunto CGIL, CGIL FP e CGIL Medici a firma Moretti – Sessa – Nucera