FROSINONE – Criticità nella gestione dei depuratori, Papa: Così 300 aziende rischiano la chiusura
Se non interverranno fatti eccezionali il 7 Luglio prossimo tutte le aziende, circa 300, allacciate ai depuratori a servizio del sistema produttivo della provincia di Frosinone dovranno gioco forza fermare le attività.
“La vicenda della gestione delle autorizzazioni ambientali di competenza della Provincia di Frosinone, sottolinea Davide Papa (nella foto) Presidente di Unindustria Frosinone e del Comitato Ambiente di Unindustria, è stata messa in risalto dall’Associazione sin dal mio insediamento, ed è stata resa di pubblico dominio attraverso la conferenza stampa ad hoc di novembre scorso, recentemente ribadita attraverso una nota formale inviata al Presidente della Provincia Avv. Antonio Pompeo”.
“Ora quelle criticità stanno addirittura, con la vicenda in corso e come paventato con ragionevole cognizione in tutte le nostre considerazioni, continua Papa, facendo connotare le evidenze segnalate anche di sfumature quanto meno grottesche: questo difficilmente potrà essere spiegato alle Aziende coinvolte, soprattutto a quelle che negli ultimi tempi hanno deciso di scommettere, con corposi investimenti e/o aderendo all’accordo di programma, nei siti produttivi presenti nei nostri agglomerati industriali”.
Al di là infatti degli aspetti formali e burocratici alla base di quanto accaduto, è innegabile che l’insufficiente inquadramento di questi iter abbia sicuramente contribuito a determinarla.
Non è pertanto più rinviabile, ad avviso di Unindustria Frosinone, la proposta più volte evidenziata dell’ adozione di immediate ed adeguate azioni correttive, come per esempio quella di un coinvolgimento, da parte della Provincia, di tutti gli attori coinvolti in un tavolo tecnico, ivi compresi i competenti assessorati regionali, capaci di gestire e ricondurre anche questa ultima criticità.
Su questa vicenda, comunque, Unindustria, per il tramite di Confindustria, ha perorato la richiesta di proroga del termine del 7 Luglio che la stessa Confindustria ha fatto pervenire nei giorni scorsi al Ministro dell’Ambiente Galletti; in secondo luogo si è attivata per veicolare al Ministero dell’Ambiente il quesito relativo alla dialettica interpretativa riguardo l’assoggettabilità, o meno, dell’adempimento oggetto del procedimento di revoca in autotutela, alla data del 7 luglio prossimo, delle autorizzazioni ai depuratori consortili.