PALIANO – E’polemica Comune-Comitato Acqua Pubblica
Il Sindaco, Domenico Alfieri (foto) ed il Consigliere Comunale Simone Marucci (Presidente della Commissione speciale per la trattazione delle problematiche riguardanti l’utilizzo e la gestione del servizio idrico) intervengono in merito all’inserimento dei loro nomi sui manifesti che preannunciano l’assemblea pubblica organizzata dal “Comitato Acqua Pubblica Paliano”:
“Premesso che il citato Comitato locale da mesi senza alcun contradditorio sta utilizzando in modo strumentale la delicata tematica della privatizzazione dell’acqua evitando di coordinare con gli Amministratori comunali un confronto serio e responsabile – precisano Alfieri e Marucci – abbiamo constatato che il culmine è stato raggiunto con quest’invito senza consultare preventivamente gli interessati rispetto alle proprie disponibilità o impegni magari già assunti. E’ risultato da subito chiaro che il “Comitato Acqua Pubblica” è l’espressione di un presidio occupato indebitamente dal gruppo consiliare “Civica con Paliano” e della destra guidata in consiglio da Sturvi e Imperoli. Questa strumentalizzazione altro non è che la maschera di un disegno dietro il quale si celano altre verità: in primis la consapevolezza che la precedente Amministrazione guidata da Sturvi aveva stabilito accordi chiari con Acea che prevedevano, dopo l’eventuale vittoria elettorale, poi non avvenuta, la cessione del ramo idrico in toto, con l’intento di aspettare la fine del mandato senza subire la grana della cessione in piena campagna elettorale. A dimostrazione della malafede, nonostante Acea avesse già fatto pressioni affinché il ramo d’azienda fosse ceduto, non esiste alcuna procedura legale avviata da Sturvi contro la privatizzazione. Beccato con le mani nel miele? No! più che altro trovato a predicare bene e razzolare male come testimoniato dai segnali evidenti delle scelte politiche del vecchio sindaco orientate alla privatizzazione, come dimostrato dalle trattative avviate per la vendita poi avvenuta d’un colpo di Arkesia. Che oggi si sia convertito a teorie stataliste di Keynesiana memoria risulta difficile crederlo, altresì come il Don Chisciotte forse va in cerca di nuovi nemici con la variante di negare anche il suo passato recente alimentando l’unico scopo di restare attivo nel suo personaggio, anche a rischio di suscitare l’ilarità degli astanti nei suoi mutevoli cambiamenti d’opinione. Ultima considerazione, ma non meno importante, è stata data l’opportunità ai due consiglieri di opposizione di entrare all’interno della Commissione Speciale per la gestione del servizio Idrico, alla quale hanno entrambi rinunciato, in modo negligente, sottolineando che la Commissione fosse uno strumento inutile. La Commissione è uno dispositivo democratico all’interno del quale esiste una dialettica ed un confronto che fornisce stimoli importanti per la crescita del nostro territorio, infatti, in un documento ufficiale reso pubblico la Commissione aveva sottolineato ‘che rivolgeva un invito a tutte le forze politiche, le associazioni e i cittadini a mobilitarsi per difendere un bene comune indispensabile, con il fine di attivare una rete atta a conformare un comitato locale per la difesa dell’acqua pubblica’. Comprendiamo che per il consigliere Sturvi, dopo l’assenteismo dimostrato nel ruolo di Sindaco, sia difficile garantire la presenza in altre commissioni, ma alla fine di un percorso gestito in modo strumentale, pur condividendo fermamente il principio della raccolta firme, rimaniamo basiti dall’atteggiamento con il quale i due consiglieri stiano mascherando una vicenda da loro avviata. In un siffatto clima, prendendo le distanze da atteggiamenti poco affidabili, per senso di responsabilità invitiamo la cittadinanza a firmare in difesa di quella che è una battaglia civile pienamente sostenuta dalla sinistra che al consiglio Regionale del Lazio ha votato all’unanimità la prima legge regionale sull’acqua pubblica rispettando il mandato referendario. Sottolineiamo che l’Amministrazione Comunale in questo periodo ha operato affinché ci fosse una dilatazione dei tempi decisionali con l’obiettivo di intraprendere con senso di responsabilità il cammino più giusto nell’interesse primario di tutelare i diritti dei cittadini, operare in difesa delle maestranze che ruotano intorno alla municipalizzata e di rispettare al meglio la legge dello stato”.