PESCOSOLIDO – Trasporti di materiale via elicottero sui Prati, AIW chiede chiarimenti
La scrivente Associazione è venuta a conoscenza di alcuni movimenti di elicottero per il trasporto di ingenti quantità di materiale dalla località “Prati di Pescosolido” alla località “Campi di grano”, nell’alta Val San Pietro (o Vallone Lacerno), area di altissimo valore ambientale e paesaggistico, certamente la più vasta rimasta ancora priva di strade ed opere urbanistiche nell’Appennino laziale.
Da informazioni raccolte in loco sembrerebbe che tale materiale sia funzionale al rifacimento di un antico stazzo pastorale, che verrebbe trasformato in un moderno rifugio montano vero e proprio, cosa che snaturerebbe l’attuale integrità del luogo e dal punto di vista paesaggistico e da quello ambientale, con le intuibili conseguenze per quanto riguarda il disturbo faunistico ed alla quiete del luogo che è parte integrante della sua bellezza. Ma anche, si dice, di una grande cisterna in funzione antincendio, che sarebbe cosa solo ridicola se questa sarà la sua funzione e non magari quella di servizio alla pastorizia (per soddisfare una sola utenza!), e della cui esigenza si è sempre fatto a meno da che la pastorizia viene praticata a quella quota.
La scrivente Associazione chiede alle autorità in indirizzo:
1. Se tali lavori siano stati effettivamente autorizzati da TUTTE le autorità competenti, ed in primis il Parco Nazionale d’Abruzzo che ha la gestione della ZPS IT7120132.
2. Nel caso che sia stato autorizzato, si chiede come sia stata possibile una tale concessione a fronte dello scenario immacolato del luogo e delle tante leggi e decreti e direttive che teoricamente ne avrebbero dovuto assicurare la salvaguardia.
3. In tal caso protesta con il massimo vigore per quanto si sta perpetrando a danno di uno dei luoghi più belli e affascinanti dell’Appennino laziale che proprio per questa ragione doveva essere preservato nello stato in cui si trovava; tanto più in quanto habitat primario dell’Orso marsicano e quindi in contrasto con tutte le direttive del PATOM siglato a sua difesa ed a difesa del suo habitat.
4. Lamenta, almeno per quanto noto, il grande silenzio di tutte le associazioni ambientaliste, turistiche ed anche venatorie, per il vergognoso e complice silenzio con cui una tale iniziativa sia stata consentita.
5. Chiede l’immediato blocco dei lavori ed il ripristino integrale dei luoghi nel caso che essi siano già stati iniziati.
6. Si chiede infine, se risulti vera la notizia di un costoso progetto (si dice del costo di oltre 100.000 Euro) per facilitare la fruizione (leggasi addomesticamento dei luoghi!) la selvaggia forra del Lacerno riguardante lo stesso Comune; notizia che se risultasse vera sarebbe in contrasto con tutti i vincoli di salvaguardia esistenti.
Comunicato Stampa Associazione Italiana Wilderness